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Terremoti nel mondo

Confermato il rischio di un nuovo forte TERREMOTO in Nepal

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C'è ancora abbastanza tensione per una nuova, violenta scossa.

himalayan nations map nepal china bhutan india lgIl grande terremoto che qualche mese fa ha letteralmente devastato il Nepal è stato causato dallo stress prolungato di una linea di faglia himalayana che pian piano ha spinto verso l'alto, creando una sorta di spaccatura nelle zone più profonde della Terra. Per questo i ricercatori hanno confermato, in un intervento di giovedì, la possibilità che nell'area possa verificarsi una nuova, intensa scossa.

Jean-Philippe Avouac, dell'Università di Cambridge, ha pubblicato contemporaneamente alcuni studi sulle riviste Nature e Geoscience riguardanti la tensione a disposizione per guidare un altro, violento terremoto nel Nepal occidentale. "Rispetto al forte sistema che ha colpito Gorkha non si registrano ad ora particolari, significativi cambiamenti - riferisce Avouac, aggiungendo che "il rischio di un altro terremoto è ad ora piuttosto elevato".

Rammentiamo che il distretto di Gorkha si trovava molto vicino all'epicentro della scossa di magnitudo 7.8 verificatisi il 25 Aprile, la peggiore mai registrata in Nepal negli ultimi 80 anni, poi seguita da un'altra di magnitudo 7.3 nella giornata del 12 maggio, definita "scossa da assestamento". I terremoti "gemelli" causarono il decesso di ben 8.700 persone, innescando frane e distruggendo un numero pari a circa mezzo milione di abitazioni.

Il Nepal, è cosa oramai risaputa, poggia su una grande linea di faglia situata tra due placche tettoniche; una a nord che spinge verso l'India, l'altra ad est che spinge invece verso l'Asia e l'Europa (spostandosi di circa 2 cm l'anno a seconda della potenza di spinta). Questo processo di spinta lungo la faglia principale è quello che di fatto ha creato la catena montuosa dell'Himalaya e causa molto spesso terremoti quando la tensione accumulata lungo la faglia stessa cede periodicamente, spingendo la massa sovrastante verso l'esterno.

Nel recente disastro, su di una superficie di circa 150 km di lunghezza e 50 di larghezza, ha ceduto dopo decenni di continua, costante pressione. Gli esperti hanno calcolato che la Capitale, Kathmandu, si è spostata di circa 1,5 metri verso sud e si è altresì alzata di circa 1 metro. Il Monte Everest è stato invece stimato essersi spostato di 3/3,5 cm verso sud-ovest. Il 25 aprile il terremoto è iniziato a nord-ovest della Capitale e si è poi propagato verso est lungo la faglia per circa 140 km. Quest'area, secondo una nuova stima, è rimasta bloccata per 20 anni senza alcun rilascio di stress! Secondo Avouac quindi "avremo ad un certo punto un nuovo, forte terremoto nel Nepal occidentale, ma la probabilità che ciò accada oggi non è significativamente più grande di quanto non lo fosse prima del terremoto a Gorkha".

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Mappa del Nepal

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