Storia dei terremoti in Italia
5 dicembre 1456: un terremoto devastante colpisce il centro-sud Italia
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- Categoria principale: Sismologia
- Categoria: Storia dei terremoti in Italia
- Pubblicato 05 Giugno 2012
- Scritto da Brando Trionfera
La storia dei terremoti in Italia è vastissima. Presenta numerosissime sfaccettature dalle quali l’Ingv trae lo spunto principale per l’elaborazione delle mappe sismiche sul territorio nazionale, improntando la ricerca su un numero di dati che, ovviamente, aumenta in maniera esponenziale con il passare degli anni. La strumentazione utilizzata in passato infatti notoriamente non poteva essere così precisa come quella odierna. Ci sono poi eventi che hanno sconvolto la Penisola spalmati in tempi ancora più remoti, come quello che colpì l’intero Regno di Napoli il 5 dicembre del 1456 ( Basilicata, Campania, Abruzzo )
Con ogni probabilità l’epicentro del sisma fu centrato presso Benevento e secondo le stime storiche effettuate da ricercatori ed effetti sulle abitazioni, la magnitudo momento avrebbe assunto un valore pari a 7,2. Un dato davvero incredibile che aiuta a far riflettere sulla pericolosità sismica non solo di questa zona, ma di tutto il centro-sud Italia.
Oltre a tutta la parte interna della Campania, dove alcuni paesi sparirono e Benevento fu afflitta da una vera e propria ecatombe, i crolli più importanti si ebbero a Napoli: il campanile della chiesa di Santa Chiara venne letteralmente gettato al suolo. Si dovette ricostruire inoltre la chiesa di San Domenico Maggiore, mentre duomo e cappella di Santa Barbara subirono dei crolli parziali che imposero la restaurazione.
Lo scuotimento è stato avvertito a distanze decisamente vaste ( basti pensare che il tremore si registrò anche in Toscana ed in Sicilia ).
Il numero accertato delle vittime ruota intorno alle 30.000 unità , tra cui 200 nel Teramano.
Pertanto anche l’Abruzzo venne colpito direttamente, con numerosi danni registrati presso l’Aquila e Rivisondoli, paese che venne distrutto quasi per intero dal sisma.
Vasto numero di vittime anche nei paesi degli Altipiani Maggiori così come Pescocostanzo, divenuta una località fantasma per numerosi anni a seguito della tragedia.
Indefinita la durata dello sciame sismico in loco, si parla addirittura di 3 anni di crisi e forti tremori avvertiti continuamente a Napoli.
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