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Perchè l'Emilia era considerata zona a bassa sismicità? Lo abbiamo chiesto ad un esperto

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mappa sismica emiliaDopo i due violenti terremoti del 20 e del 29 maggio, in Emilia Romagna così come in tutta Italia, tanta, tantissima gente, si chiede perchè l'Emilia era considerata zona a bassa sismicità. A questo proposito, al fine di rendere più comprensibile il motivo di tale "scelta", abbiamo voluto girare la domanda ad un geologo, il Dott. Lucio Arboretti: "In generale per una corretta zonazione sismica bisogna valutare moltissimi parametri. Una prima grande divisione da fare è quella tra MACRO-ZONAZIONE e MICRO-ZONAZIONE.

La MACRO-ZONAZIONE viene fatta a livello "regionale" e per regionale intendo in senso geologico-strutturale e non certo amministrativo. Nella macrozonazione le aree prese in esame hanno dimensioni molto vaste, che inglobano al loro interno caratteristiche geologiche a grande scala (catene montuose, pianure, faglie, strutture geologiche in genere, etc etc).

Sono aree coinvolte da processi che rientrano nella teoria della tettonica a placche e dunque, a livello globale. Ad esempio l'Italia in quest'ottica fà parte del grande sistema Euro/Africano in movimento reciproco di avvicinamento della grande zolla africana con quella europea.

Il mediterraneo in pratica è un gigantesco "puzzle" geologico con placche che si scontrano e si accavallano in movimenti relativi le une con le altre. L'Italia è semplicemente il risultato finale (assai instabile!) di questi giganteschi movimenti crostali. Già da queste prime battute si può capire che la nostra situazione è MOLTO complessa e di non facile decifrazione.

macro

Assodato ciò, la macrozonazione prosegue essenzialmente con l'identificazione delle aree (sempre a scala regionale) più o meno sensibili dal punto di vista geostrutturale a dar luogo a terremoti. E' chiaro ad esempio che laddove esistono rilievi montuosi (che sono il risultato dello scontro delle zolle crostali) esiste una maggiore POSSIBILITA' che vi siano strutture sismogeniche (faglie, depressioni tettoniche, vulcani, etc ) e dunque maggiore è il rischio ipotizzato. Inoltre c'è anche da considerare la statistica: zone che hanno visto in passato un maggior numero di eventi sismici in genere sono anche le zone a massima pericolosità (ovvero hanno "tempi di ritorno" degli eventi sismici più brevi), altre dove le statistiche sono migliori (ovvero minor numero di terremoti quindi con tempi di ritorno degli eventi più lunghi) presentano una minore pericolosità.

ATTENZIONE! Minore pericolosità non significa che sono IMMUNI dai terremoti, semplicemente che il loro verificarsi è meno probabile nel Medio/Breve periodo.

zolla

A questi criteri poi va aggiunto il fattore umano. Zone ad alta urbanizzazione/antropomorfizzazione che sussitono in aree geologicamente "pericolose" dal punto di vista sismico chiaramente sono quelle a più alto rischio. In Italia da questo punto di vista stiamo messi piuttosto male, essendo il nostro territorio molto popolato.

 Stabiliti dunque questi criteri di macrozonazione, si passa poi alla microzonazione. E qui le cose si fanno davvero complesse e ingarbugliate (anche solo dal punto di vista scientifico). Per la MICRO-ZONAZIONE si prendono in esame non le strutture geologiche a scala regionale, ma quelle a scala locale, a partire dai TERRENI AFFIORANTI IN SUPERFICIE.

Come si può facilmente intuire non tutti i terreni sono uguali e dunque non tutti i terreni reagiscono allo stesso modo al passaggio delle onde sismiche attraverso di essi (in genere terreni rocciosi e/o compatti reagiscono meglio dal punto di vista sismico di quelli sabbiosi o sedimentari). Questo ha portato ad una strutturazione del territorio italiano che in generale è quanto di più complesso possa esistere dal punto di vista geologico

. Pochi paesi al mondo, ripeto AL MONDO, presentano la complessità e la varietà della geologia italiana.

geologia sottosuolo

Ma lo è ancora di più quando, oltre a considerare la notevole varietà della geologia italiana, passiamo anche a considerare la incredibile varietà della TIPOLOGIA DI STRUTTURE UMANE che abbiamo nel nostro Paese. A peggiorare ci si mette anche la solita "italianità" che da un lato impedisce un serio studio di microzonazione sismica (affidato alla "buona volontà" dei comuni o al massimo delle regioni) con CARENZA SISTEMATICA DI FONDI ADEGUATI e conseguente abbandono del territorio a se stesso e dall'altro TENDE A FAVORIRE l'approccio orientato alla "convenienza politica e d economica ".

Se a tutto questo aggiungiamo un’ATAVICA DISORGANIZZAZIONE, UN’ATAVICA PROPENSIONE ALL' AGGIRAMENTO DELLE REGOLE, UN’ATAVICA MANCANZA DI SENSIBILITA' PER ALCUNI ARGOMENTI (la gestione "sana" del territorio), a favore di altri (appunto la "convenienza economica e politica nel senso peggiore) ecco che ci troviamo a vivere in un paese complessivamente DISORGANIZZATO ED ALTAMENTE VULNERABILE in caso di terremoto".

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Angelo Ruggieri mpi end

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