Astronomia
Cosa si nasconde dentro la cometa 67P? Gli scienziati rivelano...
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- Pubblicato 06 Febbraio 2016
- Scritto da Ali Dorate
E' diventato uno degli oggetti più studiati nel Sistema Solare.
Diverse missioni spaziali hanno visitato un totale di otto comete, rendendo possibile determinare le proprietà di base di queste "capsule del tempo".
Tuttavia, anche se molte questioni sono state risolte altre ne sono state sollevate! La missione Rosetta dell’ESA ha risolto un antico mistero dimostrando con successo che il nucleo della cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko non presenta alcuna cavità al suo interno. Le comete sono costituite dai "resti" congelati dopo la formazione del sistema solare ossia una miscela di ghiaccio d'acqua e roccia. I risultati delle missioni precedenti hanno dimostrato che molte di esse hanno una densità estremamente bassa, suggerendo che si tratta di organismi con elevata porosità. Ma a cosa è dovuta questa porosità?
La spiegazione più ragionevole è che la porosità della cometa è dovuta ad una proprietà intrinseca delle particelle di polvere che si mescolano con il ghiaccio che compone il suo nucleo. In effetti, studi precedenti hanno dimostrato che le particelle di polvere di una cometa tipica non erano solide ma piuttosto un cluster "spugnoso" di elevata porosità e bassa densità.
Secondo uno studio recente, pubblicato sulla rivista Nature. Un team guidato da Martin Pätzold, del Rheinische Institut für Umweltforschung (EURAD) dell’Università di Colonia, si è dimostrato che la cometa 67P è un oggetto di bassa densità, per il quale è stato possibile escludere un interno ricco di cavità.
Gli astronomi sono giunti a questa conclusione studiando l'effetto della gravità sui segnali ricevuti sulla Terra dalla cometa. Sfruttando i dati provenienti dal Radio Science Experiment (RSI), è stato possibile studiare come interagiscono gravitazionalmente l’orbiter e la cometa.
Se all’interno della cometa vi fossero delle cavità, la sua forza gravitazionale su Rosetta sarebbe più forte in alcuni punti dell’orbita della sonda rispetto ad altri, provocando un cambiamento di accelerazione. Ciò, a sua volta, produrrebbe uno spostamento Doppler della frequenza dei segnali radio di Rosetta. Dal momento che non sono stati individuati forti cambiamenti in accelerazione, gli scienziati hanno chiarito che la cometa 67P ha un nucleo completo omogeneo di piccole e leggere particelle di polvere. Ci potrebbe essere, tuttavia, una piccola cavità nascosta agli occhi degli scienziati. A settembre la missione di Rosetta si concluderà con un impatto controllato della sonda sulla superficie di 67P e, gli scienziati avranno la possibilità di affinare la misurazione del campo gravitazionale della cometa e ed eventualmente scoprire un eventuale cavità al suo interno.
Ali Dorate
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