Meteo Storia Italia: eventi meteo rimasti negli annali
Il freddo ed instabile mese di dicembre 2011 nel Lazio, PARTE 2: le prime nevicate e il furioso vento tra 16 e 19
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- Pubblicato 19 Ottobre 2012
L'irruzione fredda di metà dicembre 2011 non fu particolarmente violenta ne duratura, ma chi ricorda bene l'evento sa anche che quella che sto per descrivere fu una delle tante manifestazioni di madre natura impreviste e incredibili.
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PARTE 1 QUI: il freddo e instabile mese di dicembre 2011 parte 1
PARTE 3 QUI: il freddo e instabile mese di dicembre 2011 parte 3
Il tutto inizia il 16 dicembre, quando l'afflusso di aria fredda in quota è micidiale al Nord: cadono 40-50 cm di neve tra Aosta e le valli limitrofe, accumuli simili su gran parte delle Alpi, specie i versanti sottovento. I fiocchi cadono in gran parte della Pianura Padana, ma il cielo è quasi del tutto stitico e dispensa difficilmente rovesci di neve. I valori a 500 hPa sono incredibili (inferiori a -37°C) ma a 850 hPa non c'è moltissimo freddo (appena al di sotto della -1,-2°C). Il freddo intenso in quota non è quindi supportato da una grande dose di freddo al suolo, non ci sono contrasti termici particolarmente forti e non si sviluppano temporali.
Il gradiente termico-barico è pazzesco, tra i migliori che abbia mai visto in vita: la pressione tocca i 985 hPa al Nord-Est mentre al Sud ci sono ancora 1020 hPa. C'è una differenza di 5 hPa per ogni 150 km. Se ci fossero stati adeguati contrasti termici nei bassi strati sarebbero stati temporali di neve per molti italiani.
Questa differenza di pressione in uno spazio così ridotto portò a violente e furiose raffiche di vento, che su quasi tutto lo stivale superarono tranquillamente i 60 km/h. All'Elba si toccarono i 130 km/h, due mercantili ruppero gli ormeggi al porto di Civitavecchia, dove quella sera ci furono quasi 100 km/h. A Roma si viaggiava per i 90 km/h e non si contavano i danni causati da alberi sradicati, cartelloni divelti ed oggetti volati via. A differenza del 12 ottobre 2009 si trattò fortunatamente di raffiche furiose ma veloci (poche decine di secondi, intervallate da momenti di calma). Sono caduti appena 5 mm malgrado la pressione sotto i 990 hPa.
Il giorno seguente si apre con la pressione sopra i 1000 hPa e un'instabilità spiccata, come poche volte ho visto nel periodo invernale. Mentre tutti i nowcaster romani ricordavano la nevicata del precedente anno, si verificano svariati episodi di neve tonda (detto grauphel) con circa 5-6°C, mentre nei pressi dei castelli la neve comincia a cadere con insistenza a metà giornata, imbiancando alcune rocche (Rocca Priora fece un accumulo di alcuni cm). La neve fu segnalata anche nel viterbese e in gran parte della provincia di Rieti. A Roma non ha nevicato ma nel tardo pomeriggio un temporale marittimo ha portato nuovo grauphel su molte zone costiere e anche diversi quartieri capitolini.
Il freddo è molto secco nella giornata seguente, ma riesce ugualmente a scatenare contrasti termici di un certo rilievo: nella notte le correnti umide meridionali che precedono l'arrivo di un nuovo fronte perturbato hanno fatto salire i termometri di qualche grado su gran parte della regione. Temporali di moderata intensità colpiscono a più riprese la zona costiera e la Ciociaria, mentre Roma subisce l'impatto di alcuni nuclei piovosi piuttosto blandi. Le nevicate si succedono a ritmi ferrati sul frusinate e sui castelli, ma non si registrano accumuli significativi, mentre in molte zone del viterbese settentrionale si superano gli 8 cm.
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