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Geyser ed emissioni anomale di gas da fratture nel terreno: cresce la preoccupazione nel ferrarese

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Esattamente un anno dopo il Terremoto in Emilia, torna la paura nel territorio ferrarese per emissioni anomale di gas e Geyser

geyser ferrara

Esattamente tra 11 giorni ricorrerà il 1°Anniversario dal Sisma che ha scosso l'Emilia nel Maggio del 2012. La preoccupazione però resta, anzi aumenta. La mattina dopo il famoso Tornado, la terra è tornata a tremare: una scossa distintamente avvertita, magnitudo 3.8.

A fianco un'immagine di un geyser comparso nel territorio ferrarese. Foto estense.com

Ma ciò che allarma i ferraresi e le aree circostanti sono le continue anomalie che si stanno registrando in zona negli ultimi mesi.

Come avvenne l'anno scorso, dal terreno iniziano a fuoriuscire piccoli getti di acqua calda, dei piccoli Geyser. Inoltre sono state segnalate diverse fuoriuscite di gas da crepe che si sono formate nel terreno.

Il primo Geyser evidente è stato segnalato circa 3 mesi fa nella località di Ambrogio, nel territorio ferrarese vicino a Copparo, egualmente distante da Ferrara e Rovigo.

Per gli abitanti della zona è ormai “il geyser” di via Salmastri, un getto di acqua calda che fuoriesce dal terreno in un campo, dietro ad una casa. Dopo una serie di analisi l’allarme che potesse essere un precursore sismico è rientrato e l’ipotesi più plausibile al momento è quella di una ingente fuoriuscita di metano. Del fenomeno si è occupato l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che ha già compiuto dei sopralluoghi per studiare il fenomeno.

Fedora Quattrocchi, dirigente di ricerca dell'Ingv responsabile unità geochimica fluidi, stoccaggio geologico e geotermia, spiega che si tratta di una fuoriuscita di fluidi, un mix di acque saline calde con bassa conducibilità elettrica e molto metano. La fuoriuscita viene da una frattura nel terreno che si è manifestata il 19 febbraio. La ricercatrice ammette che “la zona è interessante” perché è sede di faglie sismo genetiche che si trovano a ridosso della ‘dorsale’ dell’Emilia, “in un tratto del corridoio dove non si registrano terremoti negli ultimi anni; l’ultimo in ordine di tempo risale al 1956, con magnitudo 4.8/4.9”.
geyser2 ferrara

L’equipe dell’Ingv sta indagando sul fenomeno in collaborazione con l’Università di Ferrara, “perché potrebbe essere collegabile a una possibile evoluzione sismo genetica”. La ricercatrice vuole evitare però inutili allarmismi: “il mio gruppo si occupa di studiare questi effetti sul terreno perché spesso possono essere connessi con un’evoluzione del campo di stress di sismogenicità”. In parole povere, eventi come quello di Ambrogio spesso presagiscono futuri terremoti, ma “anche se in letteratura ci sono molti precedenti di questo tipo, la casistica è molto complessa e previsioni è impossibile farne”. Insomma, “non possiamo escludere terremoti ma non li possiamo prevedere: il sintomo è importante ma non significa da solo una correlazione diretta con un sisma”.

Un altro geyser è stato segnalato a Serravalle, al confine con la provincia di Rovigo, lo scorso 11 Marzo. Il “geyser” sarebbe identico a quello di Ambrogio: acqua calda satura di gas metano che si aggira attorno ai 24 gradi di temperatura. La zona è stata recintata e alcuni lavori hanno scongiurato allagamenti nelle abitazioni.

Non è la prima volta però che in questa zona succede un fenomeno del genere. Proprio qui, qualcuno dice addirittura proprio nello stesso punto vi fu la presenza di un geyser, circa 20 anni fa.

Sotto qualche passaggio dell'intervista alla ricercatrice dell'INGV Fedora Quattrocchi, del 5 Maggio 2013 al giornale “Il Resto del Carlino”.

«Ah, ecco...». Fedora Quattrocchi, dirigente di ricerca tecnologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, non si mostra sorpresa dall’ennesima scossa tellurica nel Ferrarese. «C’è un’attività sismica costante nel vostro territorio, così come in Umbria, nel Pollino, in Garfagnana, messa in luce da anni nelle nostre pubblicazioni, report per operatori del sottosuolo, in Gazzetta Ufficiale dal 2003: non è dunque una sorpresa. Teniamo sotto costante controllo il territorio: nell’ultimo periodo, diciamo a partire dall’inizio del 2013, vi sono state anche segnalazioni di aumento del rilascio di metano da fratture e pozzi nel Ferrarese, da parte di vigili del fuoco o di cittadini, tanto più che di recente (settimana scorsa) avevamo evidenziato, con una nota ufficiale alcune anomalie nel rilascio di fluidi in superficie rilevanti, proprio nel Ferrarese, a Mirabello».
«Lo scorso 29 aprile abbiamo inviato una lettera al Comune, alla Regione ed alla Protezione Civile; evidenziavamo l’aumento di fuoriuscita di gas metano lungo una frattura in una zona del paese (quella di via dell’Industria, come si legge nel documento, ndr) già interessata lo scorso anno a seguito del sisma anche dal fenomeno della liquefazione. Si tratta di metano ‘biogenico’, dalle prime analisi sembrerebbe non originato da torbe superficiali ma proveniente da riserve profonde del sottosuolo; ma abbiamo bisogno di ulteriori dati».
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E sul dubbio che i terremoti possano essere previsti...
«Sgombriamo subito il campo da quest’idea: i terremoti non si possono ancora prevedere, così come sarebbe da sconsiderati lanciare allarmi e frasi del tipo ‘io l’avevo detto’ soprattutto se successive agli eventi sismici. La nostra lettera stava semplicemente ad indicare un’esigenza di potenziare l’attività di studio in collaborazione con le amministrazioni locali su quelle che, indubbiamente, sono anomalie nei processi geofisici e geochimici.

Nella zona si è inoltre verificata anche una anomala moria di pesci. La zona ove si è riscontrata tale moria è quella tra Portomaggiore e Consandolo e in vari canali a nord di Ferrara.

Andrea Raggini

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