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Che mattinata il 25 Agosto 2013: nubifragi e tempeste di fulmini flagellano il basso lazio. Ce ne saranno altri?

Quella di ieri è stata una mattinata che in molti ricorderanno vividamente. Dopo che i temporali e grandinate eccezionali hanno seminato danni nel Nord Italia, nella mattinata di ieri un'intensissima area temporalesca si è sviluppata tra mare e interno, mostrando la massima violenza sulla linea di costa.

Ha flagellato parte del Lazio con il repertorio classico di fine estate fatto di rain rate (intensità di pioggia) elevatissimi, grandine, colpi di vento e tempeste di fulmini.

Lo "show" temporalesco inizia con una tromba d'aria venuta dal mare che ha flagella il litorale di Santa Severa. Sono state proprio le coste le aree colpite con maggior violenza, i motivi generali sono stati spiegati nel mio articolo di qualche tempo fa presente su Meteoportale Italia dal titolo "Temporali di Settembre, perché sono così violenti?" Questa volta però le tempeste che vengono dal mare hanno giocato d'anticipo, ed eccoci a raccontare di un'estate entrata in crisi già a fine Agosto.

Dopo aver interessato il medio Lazio l'area temporalesca subito di sposta verso sud. Nella città di Formia, tra le più colpite ieri sulla costa, nessuno si attendeva un temporale così violento. Eppure già prima 9:00 del mattino, ora dell'immagine di sat24 di apertura, la luce lasciava presagire qualcosa di insolito. Il mare era sinistramente ricco di cumulonembi di primo mattino, il vento leggero ma costante e umido dava una sensazione di afa: il carburante per l'esplosione ribolliva in attesa del passaggio del fuoco. Il groppo di temporali non si fa attendere: seguendo la linea di costa scende verso SE direzione Formia e nuovi cumulonembi fioriscono al suo passaggio rinnovando la struttura temporalesca e potenziandola. Verso le ore 10:00 la città piomba nel buio. Il buio è accompagnato da un rumore di sottofondo che sembra continuo, ma che a un orecchio attento si rivela essere un continuo borbottio di tuoni. Verso ovest il cielo è nero come la pece, e il contrasto con la luce a est della mattina rende l'arrivo della tempesta inquietante. In poco tempo quel cielo pece arriva sulla città, squarciato da fulmini e scoppi di tuono sempre più vicini. Molti fulmini cadranno proprio sulla costa tra Formia e Gaeta. Alla fine arriva la bomba d'acqua, la tipica espressione da alcuni anni del supertemporale marittimo di fine estate. Prima una caduta fitta di grandine, poi la visibilità scende a zero, lo stesso rumore dei tuoni continuo è soffocato dalla massa d'acqua, che viene sbattuta sulla città dalle raffiche di vento: l'effetto d'insieme è simile a quello di un uragano tropicale. L'immagine delle ore 10:00 mostra il temporale, ovvero tutto l'MCS, ancora in piena attività. I fenomeni più intensi si esauriranno solo verso le 11:00.

Dopo un'oretta inizia la conta dei danni, che consistono soprattutto in allagamenti in diverse aree della città. La bomba d'acqua ha rilasciato circa 50mm concentrati in 30 minuti. Qualche foto amatoriale racconta il disagio provocato dall'enorme massa d'acqua rovesciata al suolo dal temporale in così poco tempo.

La mappa delle fulminazioni che segue è eloquente. Il Golfo di Gaeta bersagliato in maniera capillare da un numero di saette difficile da contare.

L'energia della natura ha ancora una volta scelto un golfo dalle acque calde per scatenarsi. Spesso infatti, non tutti lo sanno, la conformazione dei golfi esalta la genesi temporalesca, specie se questi presentano alture alle spalle. I Golfi di Gaeta e Napoli sono tra le aree costiere più temporalesche d'Italia e le più temporalesche del Tirreno. I motivi sono più di uno:

1) La minore circolazione di correnti grazie alla protezione della terraferma marine favorisce il surriscaldarsi maggiore delle acque di un golfo a fine estate: maggiore energia che può dunque rilasciarsi al passaggio del temporale alimentando la convezione.

2) La morfologia del golfo favorisce o meglio esalta spesso la convergenza di correnti d'aria diverse e quindi l'eventuale sollevamento convettivo con formazione di cumulonembi.

3) Le montagne spesso presenti nell'entroterra del golfo (come nel caso del Golfo di Gaeta) sbarrano le calde e umide correnti marine costringendole al sollevamento.

Tutte queste condizioni possono esaltare una situazione temporalesca, e se intervengono contemporaneamente, come spesso accade a fine estate, le bombe d'acqua sono assicurate. Ma a molti ora starà a cuore una domanda: ce ne saranno altre? Le condizioni ancora ci sono tutte. Certo temporali di una certa intensità sono anche piuttosto rari, risultando da una combinazione di più fattori, ma senza dover aspettare molto, le condizioni di instabilità in atto in questi giorni e nei prossimi sono ideali per la formazione di altre aree temporalesche nel centrosud tirrenico. La possibilità di nuovi eventi notevoli esiste. Chi ama i temporali si tranquillizzi, si è solo appena aperta la stagione della caccia!

Marco Iannucci

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