Editoriali
Una configurazione barica che mancava da tempo, il grande ritorno dell'alta pressione siberiana. Cresce l'attesa...è il bello della meteorologia
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- Pubblicato 25 Gennaio 2012
- Scritto da Rinaldo Cilli
Siamo soliti affrontare queste situazioni nella maniera più cauta possibile, non tanto per la distanza temporale che si separa dall'evento, ma soprattutto per l'estrema delicatezza della configurazione barica in essere. Partiamo dalle certezze; innanzitutto l'alta pressione russo-siberiana, che dopo tanti anni torna ad affacciarsi sull'Europa orientale. La sua spinta sarà progressiva e con il passare dei giorni si muoverà verso occidente. Tra fine Gennaio e inizi di Febbraio determinerà un brusco raffreddamento su tutti i settori europei più orientali, con il gelo che si impadronirà di tutte le principali città. Ora le incertezze; in primis la circolazione nord-atlantica. Sempre lei, quella che effettivamente domina gli scenari meteorologici dell'Europa centro-occidentale. Alcuni modelli tornano a calcare la mano su un'invadenza sempre più marcata in area europea, il che di fatto implicherebbe un certo rallentamento alla spinta gelida orientale.
Non solo, favorirebbe infatti l'estensione dell'alta pressione azzorriana verso sud, relegando così il grande gelo sugli estremi settori orientali dell'Europa. E' questa dunque l'ipotesi che i maggiori centri di calcolo stanno individuando in queste ultime emissioni. Sappiamo bene tuttavia che la presenza dell'anticiclone russo sull'Europa manda spesso in confusione quasi tutti i modelli, che non riescono ad individuare l'esatto posizionamento delle figure bariche. Tuttavia l'eventuale e marcata spinta della circolazione nord-atlantica non permetterebbe all'aria siberiana di spingersi verso ovest, rovinando in questo modo i tentativi dell'inverno di ritagliarsi uno spazio importante nello scenario meteorologico europeo.
Sappiamo tuttavia che per fronteggiare la massiccia avanzata dell'alta pressione russo-siberiana c'è bisogno di un altlantico potente, che riesca così a scacciare la figura gelida stabilizzante. Da questo punto di vista non possiamo approfondire più di tanto il discorso perchè riscontriamo una certa difficoltà da parte dei modelli nell'individuare tale situazione. Attendiamo dunque i prossimi giorni per comprendere maggiormente tali movimenti barici.
Certo, se tutte le figure sinottiche si andassero ad "incastrare" nel modo giusto allora staremmo commentando una situazione potenzialmente esplosiva per l'area mediterranea, ma sappiamo bene che il tutto diventa molto difficile se la posta in gioco è così elevata. La sensazione comunque è che da qui ai prossimi due-tre giorni le cose potrebbero mutare anche radicalmente, pertanto la speranza resta ancora viva per chi crede in qualcosa di importante.
Come sempre dunque ci auguriamo che le cose vadano per il verso giusto, anche perchè basta poco e quel vasto lago gelido si getta verso l'Italia. E noi qui a sperare che si realizzi la "perfezione configurativa" che ormai da tempo andiamo cercando ed implorando. Una situazione che non capita da diverse stagioni, una situazione sinottica che ti rende vivo, che accende in te la speranza che qualcosa può sempre accadere. E' il bello della meteorologia, è qualcosa che chi non ama questa scienza non potrà mai capire, per nessun motivo al mondo.
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