Editoriali

NAM in regresso. Verso la fine dell'Anticiclone killer?

Mai come in questo momento i flebili segnali che giungono dal NAM potrebbero far tirare un sospiro di sollievo a intere nazioni europee alle prese con una siccità eccezionale, indotta dalla Niña in questi ultimi due anni.

Fatte salve le brevissime fasi delle devastanti piogge autunnali e della gelida parentesi nevosa invernale, non c'è stata traccia di normalità negli apporti idrici all'intero continente europeo e in special modo al suo settore occidentale.

Ancora una volta è la Stratosfera a dover intervenire a destabilizzare un Vortice Polare posizionato sempre altissimo, che ha favorito la permanente stagnazione dannosissima dell'Anticiclone delle Azzorre, sia alle basse, che alle medie e medio-alte latitudini.

Bisogna tornare indietro a metà gennaio per ritrovare valori del NAM a -2,9 ( in questo caso eccezionali ) che poi a distanza di una quindicina di giorni avrebbero destabilizzato fortemente il Vortice Polare, generandone il crollo sull'intera Europa, area mediterranea compresa, ad apportare oltre che pesanti termiche negative, apporti nevosi in alcuni casi straordinari su gran parte del Vecchio Continente.

C' è da ricordare che entrambi gli episodi estremi ( alluvioni e intense nevicate ) non hanno in effetti apportato alcun beneficio al bilancio idrico del nostro Paese.

Il primo, come noto a tutti, scaricando in alcuni casi sino a 550 millimetri di pioggia in 24 ore, non  ha permesso al suolo di assorbire gradualmente le precipitazioni, che al contrario sono scivolate sui terreni intrisi e hanno trascinato verso il mare, vegetazione, terra e vite umane.

Nel secondo caso, il rapporto 1 a 10 tra spessore della neve ed effettiva quantità di acqua allo scioglimento, ha determinato che manti nevosi notevoli, anche nell'ordine di svariati metri, siano corrisposti ad alcune decine di centimetri di acqua utile per le falde acquifere. Sappiamo tutti che 10 centimetri di neve corrispondono a 1 centimetro di acqua e quindi anche nel caso di accumuli nevosi di 3 metri,  i 30 centimetri di acqua che ne derivano allo scioglimento, non sono certamente sufficienti all'apporto idrico territoriale di un intero semestre autunnale e invernale.

Cosa dobbiamo quindi augurarci?

In definitiva, l'osservazione di un corposo ma non eccezionale riscaldamento prospettato alla quota di 10 hPa in Stratosfera, sembra stia dando i suoi primi risultati nel riportare il NAM su valori quantomeno neutri, che influirebbero sul Vortice Polare in senso normalizzante, dando modo alle ondulazioni cicloniche di riprendere a succedersi ai continui promontori anticiclonici presenti sull'intero comparto centrale e occidentale europeo.

L'alternarsi tra situazioni di stabilità e instabilità sui paesi europei, potrebbe permettere un riequilibrio, seppur non totale, al grave deficit di apporto idrico derivati dalle ultime due stagioni estremamente siccitose.

Insomma con buona pace degli amanti del bel tempo a oltranza, il buon senso e la logica in termini di vivibilità e di conseguenze socio-economiche sull'intera Europa, dovrebbero far sperare in un prosieguo della stagione primaverile improntato a un buon grado di benefica piovosità.

Vi lascio in chiusura di articolo con l'ultima mappa di monitoraggio del NAM del 15 marzo 2012, dove potrete facilmente individuare ( lato sinistro ) la flessione dei valori positivi dell'indice climatico a partire dal 13 del mese corrente e che si auspica continui ad essere costante nei prossimi monitoraggi.

E' poca cosa lo so, ma è pur sempre un segnale di speranza.

NAM 15 marzo 2012 ( fonte immagine http://www.persicetometeo.com/public/popup/indice_nam.htm )

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