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L'Everest un anno dopo la valanga del 18 aprile 2014
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- Pubblicato 17 Aprile 2015
- Scritto da Ali Dorate
Un anno dopo la valanga che uccise 16 guide nepalesi gli alpinisti sono tornati alla montagna per la stagione 2015.
Il 18 aprile 2014 una formazione di ghiaccio enorme, conosciuta come un seracco (formazione tipica di un ghiacciaio) che si genera a seguito dell'apertura di crepacci longitudinali o trasversali o alla variazione di pendenza del letto glaciale, ha innescato una valanga di neve e ghiaccio attraverso il Khumbu Icefall, una zona notoriamente pericolosa tra il campo base e il Campo I, uccidendo 16 sherpa. Il ghiaccio, che pesava fino a 657 autobus a pieno carico, ha causato in quel giorno il più grave incidente nella storia del picco.
Questa rappresentazione fatta con i dati raccolti dall'operative Operational Lander Imager sul Landsat 8 e l'Advanced Spaceborne Thermal Emission and Reflection Radiometer (ASTER) sul satellite Terra offre una visione ampia della topografia che devono affrontare gli scalatori. La valanga ha cominciato sulla spalla occidentale dell'Everest ed è scivolata in rapido movimento come un enorme cascata ghiacciata.
Nota tra gli arrampicatori per le sue superfici mutevoli, i crepacci, la rapida apertura e le imponenti colonne di ghiaccio, la Khumbu Icefall è una sezione pericolosa del percorso pieno di fessure mortali e massi instabili di ghiaccio. Il giorno del disastro del 2014, le guide nepalesi stavano seguendo un percorso lungo il lembo nord della cascata.
Rimanendo sul bordo si riduce la quantità di tempo sulla cascata di ghiaccio ma essendo così vicino alle piste ripide, nella parte occidentale dell'Everest, aumenta il rischio di essere colpiti da una valanga. Ogni anno gli "icefall doctors", un team altamente qualificato di sherpa attraversa la "cascata mortale" e ricercao con attenzione un percorso sicuro attraverso l'altro lato. Installano corde per aiutare a guidare gli alpinisti e pongono con attenzione scale sui crepacci che si formano tra le colonne di ghiaccio.
In seguito a quel grave incidente il percorso della cascata è stato modificato. Poichè la cascata di ghiaccio è così instabile e cambia spesso durante la stagione di arrampicata, la squadra coraggiosa di sherpa entra nella cascata di ghiaccio tutti i giorni per garantire che sia ancora valida e nulla è cambiato durante la notte. Quest'anno è stato creato un nuovo percorso che non è stato utilizzato in passato.
In generale il percorso attraverso la cascata è a sinistra, accorciando il tempo trascorso lì, ma passando attraverso una zona che è più instabile e soggetta a valanghe. Percorso di quest'anno si è spostato ulteriormente verso il centro della cascata, dove i seracchi sono più stabili e meno inclini a crollare. Questo dovrebbe rendere il percorso più sicuro, anche se sarà più lungo e gli alpinisti dovranno attraversare crepacci più aperti tramite scale.
Nel rendering (sotto), basato sui dati de DigitalGlobe QuickBird e da ASTER, il percorso per il 2015 ha proposto luoghi più vicino al centro della cascata. L'immagine DigitalGlobe è stato acquisita dopo la valanga di ghiaccio, il 26 aprile, 2014. I dati Landsat nell'immagine in alto sono stati acquisiti il 3 maggio, 2013.
Mentre il percorso modificato dovrebbe ridurre il rischio di valanghe ma anche esporre gli alpinisti a terreni più caotici. Le ombre sottili al centro della cascata nell'immagine QuickBird possono sembrare innocui dal punto di vista satellitare, ma a livello del suolo questi rappresentano spalancati crepacci e seracchi imponenti che pongono sfide mortali.
A seguito dell'incidente 2014, alcuni scienziati e alpinisti hanno suggerito che i rischi per gli scalatori possono essere in aumento, a causa dei cambiamenti climatici e ghiacci sottili dell'Everest. Jeffrey Kargel, un glaciologo che studia i rischi associati ai ghiacciai himalayani, ha spiegato: "Finché esistono ghiacciai sull'Everest, crepacci e cascate di ghiaccio sono e saranno una caratteristica del paesaggio. Valanghe di neve, allo stesso modo, si verificano con o senza il cambiamento climatico". "Tuttavia con il riscaldamento del clima e l'assottigliamento dei ghiacciai, ci si può aspettare che le valanghe di ghiaccio e valanghe di roccia si verifichino in luoghi dove in precedenza non si sono verificati" ha aggiunto Kargel.
Ali Dorate
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