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Il GELO si sposta sulla Jacuzia, temperature fino a -52°C nell'est della SIBERIA

Con la progressiva intensificazione dei venti zonali sull’area euro-atlantica parte di quel vasto serbatoio di aria gelida, che fra l’ultima decade di Novembre e i primi giorni di Dicembre si era depositato fra il bassopiano della Siberia occidentale e l’altopiano della Siberia centrale, è stato costretto alla ritirata verso la Siberia centro-orientale.

Difatti il nucleo principale del gelo siberiano, non per caso, lo ritroviamo posizionato nella Repubblica di Jacuzia, dove i termometri hanno varcato il muro dei -50°C -52°C. In Jacuzia il gelo “pellicolare” si è fatto davvero estremo in questi giorni, tanto che la colonnina di mercurio è riuscita a scendere al di sotto dei -52°C. Sia Verhojansk che Sebyan-kyuel’ sono riuscite a scendere sotto i -52°C -53°C. Eppure, malgrado i valori davvero notevoli, ci troviamo di fronte a temperature che rappresentano la normalità per questo periodo dell’anno lungo le innevate lande siberiane. Mai come in questo periodo dell’anno è così facile sfondare il muro dei -60°C nel cuore più gelido della Siberia orientale e centrale.

Nei prossimi giorni il massimo raffreddamento si dovrebbe concentrare sulla Siberia centro-orientale, ed in modo particolare nella Repubblica di Jacuzia, dove permarrà nei bassi strati un vasto strato di aria molto gelida e pesante, dura da scalfire, nei bassi strati, che depositerà il primo consistente “cuscino d’aria gelida” della stagione. Più ad ovest invece l’aria gelida di matrice “pellicolare” comincerà ad arretrare ad est degli Urali verso la Siberia centrale. Il tutto a causa dell’intensificazione delle già sostenute correnti dai quadranti meridionali (venti da Sud e S-SO) che dalle medie latitudini atlantiche si spingeranno verso la Scandinavia meridionale e il mar Baltico.

Queste correnti meridionali, in scorrimento lungo il lato orientale della profonda circolazione depressionaria che si collocherà a ridosso dell’Islanda (depressione d’Islanda), provocherà la graduale retrogressione, verso gli Urali e il bassopiano Siberiano occidentale, dell’imponente anticiclone termico, data l’erosione delle sue propaggini più occidentali a seguito dell’impetuoso e mite flusso pre-frontale da Sud e S-SO che risale fin sulla Svezia ed il mar Baltico. In sostanza il freddo e il gelo continueranno a rimanere intrappolati fra l'altopiano della Siberia centrale e la Siberia orientale, dove i termometri potranno scivolare sotto i -45°C -50°C.

Daniele Ingemi

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