Didattica generale
Inverno meteorologico ed inverno astronomico: inizia domani, primo dicembre, quello meteorologico
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- Pubblicato 30 Novembre 2012
- Scritto da Luciano Serangeli
Tratto dall'articolo del Prof. Adriano Mazzarella
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università degli Studi di Napoli Federico II
È largamente diffusa nell'opinione pubblica la convinzione che l'inverno astronomico coincida con quello meteorologico. I due inverni sono, invece, molto diversi tra loro.
L'inverno astronomico ha inizio il 21 dicembre, giorno del solstizio d'inverno, quando la durata del giorno è minima, e termina il 21 marzo, giorno dell'equinozio di primavera, quando la durata del giorno è uguale a quella della notte.
Questo inverno è legato al moto della Terra intorno al Sole ed alla inclinazione dell'asse terrestre ed è regolato da ferree leggi matematiche (le leggi di Keplero) che fanno sì che esso si ripresenti regolarmente lo stesso giorno di ogni anno.
L'inverno meteorologico nell'emisfero Nord, invece, è per convenzione il reale andamento del tempo meteorologico percepito dal primo dicembre a tutto febbraio. Questo inverno, legato anche alla posizione astronomica della Terra intorno al Sole, dipende sostanzialmente dalla circolazione atmosferica che tende a spostare il surplus di calore che esiste sull'equatore, a causa della perpendicolarità dei raggi solari, verso i Poli. Se non ci fosse questo trasporto, la temperatura all'equatore dovrebbe aumentare senza sosta, anno dopo anno, mentre quella ai poli dovrebbe essere in costante diminuzione! Ma tale scambio di calore non avviene attraverso ferree leggi matematiche ma attraverso un complesso meccanismo di ingranaggi di tre celle convettive (la cella di Hadley, la cella di Ferrel e la cella polare) che cambia ogni anno determinando inverni meteorologici diversi tra loro.
L'atmosfera è il regno della complessità e del caos; non a caso si è soliti dire che il battito di una farfalla negli Stati Uniti è in grado di innescare un ciclone in Giappone dopo un mese ad indicare che eventi microscopici sono in grado di innescare eventi macroscopici in modo imprevedibile. Le cosiddette bizzarrie del tempo, che oggi impropriamente sono considerate anomalie provocate dalla cattiva coscienza ecologica dell'uomo, non sono altro che il normale avvicendamento di masse d'aria di temperatura diversa regolato da meccanismi fisici molto complessi.
Prof. Adriano Mazzarella
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università degli Studi di Napoli Federico II
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