Didattica circolazione atmosferica
Modello di circolazione attuale e la struttura verticale degli anticicloni e dei cicloni
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- Categoria: Didattica circolazione atmosferica
- Pubblicato 17 Agosto 2014
- Scritto da Emanuele
Nei due editoriali precedenti, abbiamo introdotto i modelli a una cella convettiva e a tre celle convettive. Oggi, vedremo invece quello che più di tutti si avvicina alle condizioni reali. Questo modello, esattamente come l'ultimo che abbiamo avuto modo di vedere prevede tre zone minori per ogni emisfero e vanta delle stesse configurazioni per la fascia polare ed equatoriale.
Per la fascia compresa tra i 30° e 60° il modello attuale ipotizza un tipo di circolazione che si realizza attraverso una serie di onde dove l'aria scorre da Ovest verso Est. Le onde possiedono una lunghezza di migliaia di Km e sono chiamate "Onde di Rossby"
Da cosa è caratterizzata un'onda?
Da una sommmita rivolta verso nord che corrisponde ad un promontorio e da una cavità rivolta verso Sud che invece corrisponde ad una saccatura. Questa circolazione ad onde di cui abbiamo parlato ora, comporta un tipo di movimento dell'aria che essenzialmente avviene lungo i paralleli e dunque prende il nome di circolazione zonale. Lungo l'onda, si instaura una circolazione che fa affluire aria calda verso i 60° di latitudine, mentre fa scendere quella fredda verso i tropici.
La struttura verticale degli anticicloni e dei cicloni
La circolazione generale dell'atmosfera mette in risalto zone anticicloniche ai poli e ai tropici e zone cicloniche all'equatore e 60° di latitudine. Diamo un'occhiata alla loro struttura e origine.
-Anticicloni termici o freddi: Si generano a causa del forte raffreddamento dell'aria che sovrasta le calotte polari e per questo motivo vengono definiti come anticicloni termici. L'aria in quota proveniente da 60°, si addensa nei bassi strati e da luogo ad una configurazione anticiclonica. Questa configurazione viene mantenuta fino alla quota di 850 hpa (1550 metri di altezza) e alcune volta anche fino ai 700 (3000 metri di altezza), al disopra della quale l'anticiclone presenta una configurazione ciclonica.
-Anticicloni dinamici o caldi: sono situati alle latitudini tropicali e trovano la loro origine nella convergenza in quota dell'aria proveniente dall'equatore. L'aria si riscalda per compressione adiabatica subita nel moto discendente che caratterizza gli anticicloni. A questo punto, l'aria risulta calda a tutte le quote e per questo vengono definiti anticicloni caldi o dinamici.
-Cicloni freddi o dinamici: Sono situati alle medie latitudini e individuarli non è molto difficile, perchè presentano una configurazione barica caratterizzata da bassa pressione sia in quota che al suolo . Dove sono presenti queste depressioni il tempo risulta sempre molto perturbato . Un esempio: il ciclone freddo che influisce alle nostre latitudini è quello di Islanda.
-Cicloni termici o caldi: Un forte riscaldamento delle zone equatoriali determina un'espansione verso l'alto dell'aria facendo assumere alle superfici isobariche in quota un andamento di tipo anticiclonico, mentre al suolo è ciclonico. I cicloni termici presentano dunque un'area di bassa pressione al suolo e una di alta pressione in quota.
Queste sono delle depressioni situate lungo l'equatore termico, sono permanenti ma si spostano fino a 30°Nord durante l'estate boreale e 20°Sud durante l'inverno seguendo l'andamento dell'equatore "termico" nel corso dell'anno.
Emanuele Valeri
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