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Climoscurati: il "climapensiero libero"

Industria, Cementifici, Ambiente e Global Warming. Verità o bluff?

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CementificioA partire dagli anni '70, l'attenzione per quanto emesso nell'atmosfera dai processi industriali è aumentata sensibilmente. Perturabazioni degli andamenti climatici, attribuiti all'effetto serra, di cui si ritiene il maggior responsabile la concentrazione in atmosfera del gas CO2 (anidride carbonica). Tale situazione in base ai dati forniti ha obbligato la presa di posizione da parte del Mondo industriale occidentale, per ridurre gli effetti negativi sull'ambiente.

La conseguenza è stata l'emanazione di normative volte a limitare i livelli nei gas combusti emessi dalle industrie. Inoltre molti paesi industrializzati, hanno assunto l'impegno a limitare la produzione di CO2, favorendo fonti alternative di produzione di energia ed incentivando risparmi energetici. Tali misure variano da nazione a nazione e non tutti rispettano tali norme specie lontano dall'Europa e dall'America.

Parlando nello specifico dell'attività produttiva dei cemetifici e industrie in genere vi forniamo alcuni dati e considerazioni tirando fuori delle conclusioni. Negli ultimi anni le emissioni antropogene, ossia frutto di attività esercitate dall'uomo di ossido di azoto sono aumentate in tutto il mondo secondo i climatologi e scienziati di tutto il mondo. Ma le cose stanno proprio così? L'industria del cemento ha ridotto in maniera drastica queste emissioni passando da un inquinamento atmosferico mondiale dell'1,3% allo 0,2%. Tali dati trovano riscontro anche in altri settori, mentre l'inquinamento prodotto da autovetture anche con l'introduzione delle marmitte cataliche è aumentato.

Avvicinandoci alla realtà italiana esce un fuori un dato davvero sconcertante che fa riflettere su come la nostra burocrazia e poca informazione si basi su dati sbandierati senza alcuna base scientifica, influenzando in maniera pesante la mente della popolazione. In un cementificio ad esempio come in altre industrie, alcune autorità amministrative locali preferiscono che venga usato come combustibile il carbone fossile o propendono alla chiusura di tale impianti.

Alla faccia della crisi e della disoccupazione insomma...! Il danno è doppio o triplo se ci riflettiamo in maniera meticolosa. Posti di lavoro persi e occupazione che diminuisce. In molti forni per la produzione di cemento viene usato come combustibile alternativo il CDR che non sono altro che rifiuti stoccati. Il carbone fossile a livello di emissioni è il peggior combustibile che si possa utlizzare in quanto contiene nella sua natura livelli di carbonato di calcio elevati, eliminabili a temperature molte alte. Un gatto che si morde la coda, più carbone per avere una combustione più idonea ma emissioni più alte abbattute dai vari filtri posti prima del camino all'entrata del forno.

Le concentrazioni di CO2 e NOx rimangono a paragone dei combustili alternativi quali il CDR almeno 10 volte superiori. I vantaggi nell'utilizzare il CDR per le industrie porterebbe a un minor costo per raggiungere le calorie necessarie alla produzione. Si avrebbe un'eliminazione economica, pulita ed efficace del rifiuto, minor consumo di combustibili fossili maggiormente inquinanti, minor emissioni di CO2 per la natura stessa del CDR, nessun rischio fermentazione del rifiuto in discarica con relative emissioni nell'atmosfera. Inoltre verrebbero risolte molte situazioni scomode come quella venutasi a creare nella città di Napoli. Ricordiamo che la combustione all'interno di un forno avviene a 1300-1400 gradi e del CDR non rimarrebbe che poca cosa rispetto al carbone fossile. A volte mi viene da pensare che i problemi non si vogliano risolvere per questioni che vanno al di là dell'interesse ambientale locale o mondiale ma bensì prevalgono interessi economici al di sopra delle nostre conoscenze. Permane comunque il discorso che le emissioni sono davvero minime per il settore industria a dispetto di quello che viene proposto.

Lo stesso discorso vale per il Global Warming. La Terra conta milioni di anni di vita e mi domando come l'industria anche in base agli ultimi dati possa aver inciso così in maniera pesante sul clima. I dati e le proiezioni dell'IPCC continuano a non rispettare il reale andamento climatico globale, a riprova che il meccanismo di interessi prevale su dati certi e reali. La storiella del GW è stata ed è un errore colossale ben finanziato che non ha possibilità dati gli sforzi economici di essere ritrattato. Come al solito a pagare dazio sono gli operai e la gente comune che come abbiamo visto nel caso del cementificio o altre industrie sono penalizzati da chissà quale storiella di quartiere. Il clima ha i suoi cicli, periodi caldi e freddi, lasciamo che faccia il suo corso in fondo è stato è sempre così.

Vincenzo Ficco mpi end{jacomment on}

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