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Un robusto ANTICICLONE sul mar Nero farà infuriare lo scirocco sui mari italiani, attese MAREGGIATE sulle coste liguri

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Forti venti di scirocco sferzeranno i mari italiani, attese serie mareggiate

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Oltre alle piogge molto abbondanti, l’affondo sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo di una saccatura, di tipo “V-Shaped through”, produrrà anche una sensibile intensificazione dei venti di ostro e scirocco che nel corso del tardo pomeriggio odierno, e della successiva serata, potranno superare la soglia d’attenzione, raggiungendo lo status di burrasca, forza 7-8 Beaufort, fra mar di Corsica, mar Ligure e Tirreno centro-settentrionale.

Come ampiamente prognosticato dalle ultime elaborazioni dei modelli matematici, un nuovo quanto sensibile rallentamento del flusso perturbato principale che scorre sull’area euro-atlantica, indotto da un significativo rialzo dei valori di geopotenziale sull’Atlantico settentrionale, sta favorendo lo sviluppo di una vasta saccatura, riempita da aria fredda polare marittima, che dalle Isole Britanniche si fionderà fino alla Spagna orientale e al Marocco settentrionale, nel corso del pomeriggio di oggi.

 

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 La parte più meridionale di questa vasta saccatura, alimentata da un potente “Jet Streak” (massimi di velocità del “getto polare”) che contribuirà ad allungarla facendola scivolare a latitudini sempre più meridionali, riuscirà a penetrare fino al Marocco settentrionale e all’Algeria occidentale, facendo affluire aria più fredda, di origine nord oceanica, verso la Spagna, il Marocco settentrionale e il nord-ovest dell’Algeria, in discesa lungo il margine discendente di tale ondulazione ciclonica.

Questo sbuffo di masse d’aria più fresche, d’estrazione nord oceanica, fino all’Africa nord-occidentale, dopo aver innescato una circolazione a gomito nell’area sottovento alla catena montuosa dell’Atlante, determinerà più ad est, lungo il ramo ascendente della saccatura, il conseguente richiamo di aria molto più calda e originariamente secca dall’entroterra desertico algerino orientale e dalla Libia occidentale (regione del Fezzan), d’estrazione sub-tropicale continentale.

L’asse di saccatura, disteso dall’Atlantico settentrionale fino al nord dell’Algeria, tenderà a muoversi molto lentamente verso levante, poiché bloccato ad est dallo sviluppo di un anticiclone sub-tropicale dinamico, alimentato dal richiamo caldo pre-frontale attivo sul bordo orientale della saccatura, che dal bacino orientale del Mediterraneo si allungherà fino al mar Nero, all’Ucraina e alla Russia europea meridionale.

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Difatti, il flusso caldo sub-tropicale continentale, oltre a spingere masse d’aria molto tiepide dall’entroterra desertico del Fezzan, della Tripolitania e della Cirenaica, verso i mari che circondano l’Italia, produrrà un significativo aumento dei valori di geopotenziale su tutto il bacino orientale del Mediterraneo, grazie al supporto di masse d’aria piuttosto calde anche nella media troposfera che risaliranno in direzione della penisola italiana e dei vicini Balcani. L’aumento del geopotenziale in quota, piuttosto marcato fra Grecia, Egeo, Turchia e mar Nero, dato il continuo afflusso di aria calda sub-tropicale continentale anche in quota, nel corso della giornata odierna instaurerà le condizioni ideali per la formazione di un promontorio anticiclonico sempre più robusto sul bacino orientale del Mediterraneo che si allungherà fin verso il mar Nero, l’Ucraina e la Russia meridionale.

Nel corso della giornata odierna, l’azione combinata del “getto polare”, in entrata dall’Atlantico orientale sul bordo occidentale della saccatura, e del suddetto promontorio anticiclonico di blocco, che si alzerà come un muro, con massimi di geopotenziali distribuiti tra il Mediterraneo orientale, la Turchia, il mar Nero, l’Ucraina e la Russia europea, favorirà lo “Stretching” della suddetta saccatura oceanica.

La presenza di questo solido promontorio anticiclonico di blocco, con massimi di oltre i 1030 hpa sul mar d’Azov, determinerà un ulteriormente compressione del “gradiente barico orizzontale” su tutti i mari che circondano l’Italia, lungo il bordo orientale dell’asse di saccatura, dando la genesi ad una intensa ventilazione da SE, S-SE e Sud fra mar di Sardegna, mar di Corsica, mar Ligure, mar Tirreno, e in seguito pure su Adriatico, Canale di Sardegna e mar Ionio.

Questa configurazione di blocco accentuerà l’infittimento delle isobare, soprattutto fra la Sardegna, il mar Ligure e il Tirreno, attivando una sostenuta, a tratti intensa, ventilazione, prevalentemente da S-SE sul Tirreno, più da Sud sul mar di Corsica e sul mar Ligure, dove sarà probabile l’insorgere di burrasche anche di moderata intensità, dalla tarda serata, nel tratto compreso fra le coste corse e la Liguria.

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Proprio fra il mar di Corsica e il mar Ligure, nel corso della serata e della nottata successiva, visto il fitto “gradiente barico orizzontale” instauratosi fra le Baleari e il mar Nero, subentreranno venti forti da Sud (Ostro), che spireranno con raffiche ad oltre i 60-70 km/h lungo le coste della Liguria, dal savonese al genovesato e allo spezzino, ove verrà superata la soglia d’attenzione entro la serata. Solo dalla giornata di domani i forti venti meridionali dovrebbero andare ad attenuarsi sulla Liguria e i restanti mari, spirando sostenuti, a tratti intensi, fra medio-basso Tirreno, Adriatico e dalla serata di domani anche sullo Ionio.

Il “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento) piuttosto ampio, come capita sovente nei flussi sciroccali, esteso dalle coste dell’Algeria orientale fino alla Liguria, determinerà le condizioni ideali per la formazione di un moto ondoso piuttosto imponente, con onde alte e formate che risaliranno velocemente l’intero mar di Sardegna, il mar di Corsica ed il Tirreno centro-settentrionale, dirigendosi verso le esposte coste della Liguria sotto forma di grandi onde lunghe, alte più di 3.0-4.0 metri, ma con “Run-Up” sui 5.0 metri sugli esposti litorali dell’imperiese.

In particolare nel tratto compreso fra Monte Carlo e Riva Ligure, particolarmente aperto alle ondate provenienti da Sud, dal mar di Sardegna e mar di Corsica. Purtroppo queste mareggiate che flagelleranno buona parte delle coste liguri rischiano di produrre pesanti effetti collaterali in caso di precipitazioni molto abbondanti. Le ondate, alte anche più di 4.0 metri, fino a 5.0 metri sulla costa imperiese, come un muro potranno impedire il normale deflusso delle acque di fiumi e torrenti, accentuando eventuali fenomeni di esondazione in presenza di carichi precipitativi molto abbondanti.

Oltre al mar di Corsica e al mar Ligure, dalla nottata di domani anche i restanti mari, con il rinforzo dei venti da S-SE, passeranno tutti da mossi a molto mossi. Fino a localmente agitato l’alto Tirreno, nei pressi dell’Arcipelago Toscano, per la risalita dal medio Tirreno di onde di “mare vivo”, alte anche più di 2.5-3.0 metri, che potranno causare rumorose mareggiate lungo le coste meridionali delle isole come la Gorgona, Capraia, l’Elba, il Giglio e l’isolotto di Montecristo.

Da domani, nonostante l’attenuazione dei sostenuti venti meridionali, si attiverà un consistente moto ondoso lungo di scaduta da Sud sul mar Ligure e da S-SE sul medio-alto Tirreno, con marosi alti fino a 3.0 metri lungo le coste liguri e 2.0 metri sul medio-alto Tirreno, e dalla sera pure sullo Ionio e basso Adriatico. Nei prossimi giorni un significativo moto ondoso da SE e S-SE si svilupperà pure sullo Ionio, per la tenuta di un intenso "gradiente barico orizzontale" che terrà viva una accesa ventilazione sud-orientale che dalla costa della Cirenaica e dal golfo della Sirte si propagherà alle coste orientali di Sicilia, Calabria e Salento, innescando le situazioni ideali per significative mareggiate lungo i litorali ionici.

Daniele Ingemi

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