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Analisi Tropo-Stratosferica

TROPOSFERA vs STRATOSFERA: strenua lotta invernale in sede polare, chi avrà ragione?

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Duro confronto in vista tra le due quote, da qui si può decidere molto sulle sorti dell'inverno.

gfsnh-10-372Sono giorni che siamo di fronte a carte apparentemente discordanti, da una parte ci troviamo a fronteggiare un forte raffreddamento stratosferisco(noto come cooling), dall'altro abbiamo una Troposfera molto reattiva capace per ora di impedire la propagazione in basso del raffreddamento suddetto.

In questo periodo dell'anno, con l'incalzare della notte artica, è anche piuttosto normale che la colonna d'aria sul polo tenda a raffreddarsi; tale processo spontaneo è conosciuto come raffreddamento radiativo. Sovente capita però che se tale processo non venga disturbato in alcun modo da fenomeni di riscaldamento si possa arrivare a una forte contrazione del vortice polare e un'accelerazione dei venti zonali. Tale processo può portare a dinamiche di sblocco molto lunghe, riassunte bene dalla regola di B&D(Baldwin e Dunkerton) su cui si fonda l'indice NAM. E' bene ricordare che se tale indice supera la soglia di +1.5 si ha probabilmente un precondizionamento ad AO+ per circa 45/60 gg; viceversa ad AO- se viene superato il valore di -3.

nam

Il raffreddamento di queste ultime settimane sta facendo gradualmente lievitare tale indice che molto probabilmente arriverà a raggiungere se non superare la soglia di +1.5 come ben evidenziato nel riquadro della figura in basso. L'indice viene analizzato alla quota isobarica di 10 hPa che corrisponde all'alta Stratosfera.

Nei prossimi giorni tale indice continuerà a salire e ciò farebbe dunque presagire all'arrivo di un lungo periodo di tempo zonale e quindi col freddo spesso lontano dalla nostre lande; ma qui sorgono i problemi. Più in basso, ossia in Troposfera, la propagazione di tale cooling al momento appare ostacolata dal "martellamento" continuo ai danni del VPT (vortice polare troposferico) da parte delle onde planetarie. Tali onde, ossia la wave 1 e la wave 2 stanno dando non pochi problemi a tale manovra.

Nella fattispecie la wave 2, a cui fanno capo i flussi di calore provenienti dall'Oceano Atlantico, sta svolgendo un ruolo da vero protagonista. Nei prossimi giorni vi sarà una pulsazione di questa da cui scaturirà la prima ondata di freddo sull'Europa, ma sembra che questo non sia un caso isolato. Potrebbero seguire infatti nuove pulsazioni(anticiclone delle Azzorre) in grado di "deformare" il vortice polare. Tale situazione è anche ben inquadrata da diversi run dal modello americano GFS:

wave 2

Potrebbe quindi profilarsi una situazione di disaccoppiamento(decoupling) tra i due piani isobarici, con la Stratosfera nel suo proseguimento di raffreddamento e la Troposfera alle prese con un'evoluzione più dinamica e con l'apporto di flussi di calore verso il polo. Senza dubbio una tale evoluzione potrebbe creare degli scompensi nel vortice.

Analizzando però ulteriormente le carte stratosferiche possiamo fare qualche altra riflessione. Dai forecast del modello europeo ECMWF possiamo infatti notare come i venti zonali(indicatori dello stato di forma del vortice polare) non raggiungano livelli particolarmente elevati mantenendosi attorno a 40 m/s fino ai 30 hpa nonostante l'approfondimento del VPS(vortice polare stratosferico) suggerirebbe venti zonali di maggiore intensità come analizzato poc'anzi. In basso possiamo notare anche come dopo una relativa pausa, vi sia stato un nuovo risveglio dei flussi di calore seppur siano divergenti e quindi al momento poco intrusivi verso il polo.

fluxes

Cosa attenderci dunque? Se il raffreddamento riuscirà a propagarsi anche in Troposfera infrangendo il disaccoppiamento la partita si farebbe dura per l'inverno che potrebbe mostrare una lunga pausa dopo i movimenti di questo periodo(ipotesi più probabile), ma è anche possibile come il protrarsi di tale situazione possa portare a un crescendo di stress per il VP e alla genesi di warming in grado di minarlo(ipotesi che potrebbe assumere importanza). A supporto della seconda tesi vi sono alcuni run di GFS che nel lungo termine mostrano segnali(ma ancora confusi) di warming stratosferici.

gfsnh-10-372

Sarà quindi un'importante occasione per arricchirci su tali meccanismi.

Luca De Feo mpi end

 

 

 

 

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