Analisi & Monitoraggio Teleconnessioni
Vortice polare forte, ma per la prima volta in questo inverno è previsto indebolirsi in maniera concreta
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- Pubblicato 22 Dicembre 2015
- Scritto da Paolo Lui
I modelli prevedono che i geopotenziali saranno in aumento di altezza sulla Scandinavia e nei mari di Barents e Kara. Ciò ha implicazioni significative per la forza del vortice polare nel mese di gennaio.
Con l'alta pressione in rafforzamento nei mari di Barents e Kara, le temperature vireranno al freddo prima attraverso la Siberia e l'Asia centrale, e poi alla fine in tutta l'Asia orientale. Tuttavia, per ora, il blocco in tutta l'Asia di nord-ovest impedisce il flusso verso occidente di aria fredda dalla Siberia verso l'Europa.
I modelli inoltre prevedono l'aumento di pressione / altezza di geopotenziale (vedi "Cenni di Meteorologia") in tutta l'America Nord occidentale, in parte in risposta a qualche perturbazione iniziale del vortice polare. Questo probabilmente porterà ad approfondire la pressione nell'America Nord orientale e una tendenza al raffreddamento delle temperature per gli Stati Uniti orientali.
Nelle immagini che alleghiamo di seguito, riguardanti le anomalie nelle altezze di geopotenziale a 1500 metri di quota del periodo corrente fino all'inizio del 2016, le anomalie positive persistono per tutta l'europa, riflesso del continuo stato positivo dell'AO (oscillazione artica), ma si evince un primo ridimensionamento:
Come abbiamo discusso nel precedente aggiornamento, i modelli meteorologici prevedevano un vortice polare a diventare disturbato nela terza settimana del mese di dicembre, quello che si verificherà questa settimana. L'atmosfera sta attraversando un impulso di trasferimento di energia dalla troposfera alla stratosfera (vedi funzionamento) che durerà per il resto della settimana. I modelli prevedono un secondo impulso durante la prima settimana di gennaio. Questo inizierà a perturbare o disturbare il vortice polare a partire da questa settimana, e probabilmente avrà il picco dal 10 di gennaio.
Le ultime previsioni del modello del tempo aumentano la fiducia in un indebolimento o perturbazione del vortice polare nel mese di gennaio (GFS più che ECMWF e questo deve essere attentamente monitorato). A seguito dell'indebolimento del Vortice polare e la fase negativa della AO (oscillazione artica) le temperature fredde, e potenzialmente un aumento delle tempeste di neve, sono probabili aumentare attraverso le medie latitudini dell'emisfero settentrionale, tra cui Stati Uniti orientali, Europa e in Asia orientale in gennaio.
Anche le temperature superficiali previste dai modelli, in serie da ora fino ai primi giorni del 2016, ribadiscono la staticità del tempo nel settore europeo fino alla fine di dicembre, ma un riassorbimento delle anomalie positive per l'inizio del nuovo anno:
Attualmente la AO rimane positiva con basse altezze di geopotenziale che dominano le alte latitudini, e alte attraverso le medie latitudini. Questo modello ha portato a temperature molto miti in tutta l'Europa settentrionale, gli Stati Uniti orientali e, in misura minore, l'Asia orientale. Tuttavia la Siberia e l'Asia centrale hanno virato verso il freddo, il che ha importanti implicazioni per la nostra previsione AO per la metà e fino a fine inverno, con un raffreddamento dell'est Eurasia e caldo ad ovest della stessa, che è favorevole per un maggiore trasferimento di energia dalla troposfera al vortice polare stratosferico.
Di seguito l'osservazione quotidiana dell'altezza delle anomalie di geopotenziale sulla calotta polare (cioè la parte media geopotenziale delle altezze verso i poli al 60 ° N, chiaramente in blu vortice polare compatto, in rosso intrusioni di aria calda che possono destabilizzarlo), che sono poi quelle da osservare in maniera più importante per lo sblocco di questa situazione di inverno bloccato in Europa:
Un probabile contributo alla tendenza al raffreddamento delle temperature in tutto il Canada sud-orientale e orientale degli Stati Uniti è il forte impulso di trasferimento verticale di energia dalla troposfera alla stratosfera, o flusso di attività delle onde verticale (WAFz), previsto per questa settimana, che sono appunto i primi indicatori di uno sblocco della situazione di stallo anticiclonico in Europa, anche se a molti sembrerà strano (se cercate di "sforzarvi" a capire queste dinamiche, farete un passo avanti nella conoscenza del tempo meteorologico e del clima). Anche se porterà solo ad un modesto disturbo del vortice polare fino alla chiusura dell'anno, è previsto provocare l'allungamento del vortice polare stesso, come in figura seguente.
Il flusso in senso antiorario attorno al vortice polare stratosferico aumenterà il flusso polare dalla Siberia al Nord America orientale. Questo probabilmente contribuirà alla tendenza al raffreddamento previsto attraverso gli Stati Uniti orientali. In seguito la circolazione dell'aria a valle in Europa attiverà un flusso marittimo mite in Europa (che è già qualcosa, in questo inverno mite). Questo modello ricorda gli ultimi due inverni con un flusso d'aria fredda da nord nella parte orientale degli Stati Uniti e un forte flusso occidentale d'aria mite verso l'Europa. Tuttavia questo modello è ancora in evoluzione, e sono attese ulteriori modifiche che aggiorneremo, come al solito, settimanalmente.
A più lungo termine la previsione del tempo probabilmente richiederà una corretta previsione della forza del vortice polare stratosferico. Attualmente il vortice polare è forte, ma per la prima volta questo inverno è previsto indebolirsi in maniera concreta. La troposfera è prevista riscaldarsi ulteriormente (questo è il succo di quello che deve accadere per far cambiare la situazione di staticità anticiclonica sull'europa per questo inverno).
Come discusso sopra, la circolazione atmosferica prevista è quasi ottimale per il trasferimento verticale di energia dalla troposfera alla stratosfera che provoca l'indebolimento del vortice polare. Pertanto, sulla base del modello di vortice polare e il prossimo modello di circolazione atmosferica, stiamo anticipando impulsi WAFz più verso l'alto. Se il modello di circolazione atmosferica prevista si dimostrerà corretta, e le nostre aspettative di impulsi più verso l'alto anche, questo dovrebbe essere sufficiente a forzare un improvviso riscaldamento stratosferico (SSW) nel mese di gennaio.
Questo probabilmente favorirà un aumento della probabilità di condizioni climatiche invernali rigide attraverso i continenti dell'emisfero settentrionale. Un continuo fattore di inibizione di fondo è la fase occidentale della oscillazione quasi biennale (QBO), unica "insidia" teleconnettiva a forzare negativamente il quadro descritto sopra (oltre al Nino, che chiaramente ha influito a questo Dicembre anomalo), anche se rimaniamo dell'idea che non influirà negativamente su di uno sblocco invernale in progresso.
Il Manto nevoso stagionale ha ripreso la sua avanzata, sia in tutta l'Eurasia che nel Nord America, dopo una fusione impressionante a causa delle temperature ben al di sopra del normale. La copertura nevosa eurasiatica è tornata quasi normale ed è simile allo scorso anno. Tuttavia, la prossima settimana la copertura nevosa probabilmente sperimenterà ancora una volta uno stallo, perchè è dopo il nuovo anno, con la previsione di tempo più freddo, che la copertura nevosa farà lo "stacco" verso l'alto decisivo.
Autore Judah Cohen, Ph.D., dal centro AER.
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