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Analisi Meteorologica

BUCO NERO delle Azzorre.. Portogallo e Spagna a RISCHIO ALLUVIONI, Italia verso la FORNACE AFRICANA!

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Sparisce l'Anticiclone delle Azzorre. Allarmi meteorologici opposti in Iberia e in Italia.

buco nero azzorreNon se ne vede traccia, come non se ne è vista per l'intera estate e lo sanno bene gli abitanti del Nord Italia, flagellati dallo stillicidio continuo del maltempo, come per motivi opposti lo sanno bene quelli del Meridione, esposti ad un'interminabile periodo di caldo intenso di afa.

Entrambi gli scenari sono dipesi dall'anomalia di una figura barica di grande importanza per l'intero continente europeo.

Parliamo dell'Anticiclone delle Azzorre, ormai da anni sempre più spesso latitante dalla sua posizione naturale in medio Atlantico, sempre più spesso assente in estate dal bacino del Mediterraneo, a garantire stabilità atmosferica e a impedire allo stesso tempo l'insopportabile predominanza dell'asfissiante Anticiclone Africano.

Quella attuale però è una situazione a dir poco inusuale, o se vogliamo essere più precisi, una situazione rara e per certi versi preoccupante.
Bisogna infatti ritornare indietro di oltre 10 anni, ai mesi di settembre del 2002 e del 2003, per ritrovare uno scenario meteorologico simile, ma assolutamente non paragonabile per durata, profondità dell'anomalia barica e continuità di precipitazioni.

L'attualità:

buco nero azzorre bigEcco cosa accade, meteorologicamente parlando, sul comparto dell'Arcipelago delle Azzorre.

Generatasi inizialmente come piccola falla barica agli inizi di settembre ed evolutasi in seguito in goccia fredda, la stessa figura meteorologica è evoluta in seguito in un'ampia zona di bassa pressione secondaria, alimentata in quota dall'aria fredda proveniente in maniera alternata dal Vortice Islandese prima e da quello Canadese poi.

Ormai da oltre 10 giorni, con un minimo barico che a partire dai 1013 hPa ha raggiunto attualmente i 990, tale struttura ha teso a stazionare e continuerà a farlo sulla zona di normale pertinenza dell'Anticiclone delle Azzorre, non potendo procedere verso est a causa di una vera e propria figura di blocco anticiclonico, costituita dalla vastissima zona di alta pressione presente tra Regno Unito, Scandinavia e Russia europea, anch'essa stazionaria sugli stessi territori da lungo tempo e che tenderà a permanervi ulteriormente.

Il possibile sviluppo futuro:

Finora a pagare il dazio più alto a tale situazione sono state le Isole delle Azzorre, che nella norma climatica dovrebbero conoscere in questo periodo una sostanziale stabilità atmosferica altopressoria e solo a partire da ottobre, essere interessate statisticamente come ogni anno, dal passaggio fortemente perturbato degli uragani stagionali, declassati a tempeste tropicali, provenienti dalle coste dell'America Settentrionale.

La normalità è stata ribaltata da oltre 10 giorni di piogge pressoché continue dall'inizio del mese, che se non preoccupano dal punto di vista dell'intensità degli accumuli in poche ore, lo fanno invece dal punto di vista degli accumuli pluviometrici totali, di un periodo che potrebbe protrarsi anche sino alla fine della seconda decade si settembre.

Parliamo in definitiva di 20 giorni di pioggia quasi incessante, anche se allo stato attuale non giungono notizie allarmanti dall'arcipelago atlantico.

Quali gli sviluppi futuri derivanti da questa anomalia barica in medio Atlantico, per le Azzorre stesse e per il continente europeo?

Azzorre:

Come già ampiamente spiegato in precedenza, la fase di precipitazioni continue potrebbe protrarsi sino alle soglie della fine della seconda decade del mese, portando a 20 il computo totale dei giorni consecutivi con pioggia.

Portogallo e Spagna:

Già da oggi, le precipitazioni che sinora si sono concentrare sul medio Atlantico approcceranno la costa continentale, per interessare nel corso dei prossimi giorni, Penisola Iberica, Francia, Regno Unito e in parte il Settentrione d'Italia.

In particolar modo, Portogallo Settentrionale e Spagna Settentrionale potrebbero vedere piogge, talvolta anche intense, concentrate nell'arco di un'intera settimana, cosa che esporrà tali territori a un concreto rischio di danni idrogeologici.

Italia:

Assai diverso il discorso per il nostro Paese.
A partire da metà della prossima settimana, l'insistenza dell'azione del ramo ascendente orientale della depressione atlantica, sul bordo occidentale dell'Anticiclone Subtropicale Africano, spingerà aria calda e umida verso le nostre regioni.

Per il fine settimana si potrebbero raggiungere a 850 hPa (in letteratura circa 1407 metri di altezza), temperature dai 21 ai i 25 gradi centigradi sui vari territori della Sardegna, dai 19 ai 22 sulla Sicilia e dai 16 ai 18 sul Tirreno Centrale e Meridionale.

Come risposta al suolo di tale situazione termica in bassa Troposfera, si potrebbero avere temperature oltre i 35 gradi in Sardegna, fino ai 35 in Sicilia e oltre i 30 su medio e basso Tirreno.

I restanti territori italiani, seppur interessati da temperature sopra la media, sperimenteranno condizioni termico-igrometriche decisamente meno opprimenti.
I temporali di calore resteranno relegati alle zone interne montuose.

Torneremo più avanti sull'effettivo sviluppo di quanto esposto, nel corso dei prossimi aggiornamenti analitici.

buco nero azzorre

Luciano Serangeli

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