Analisi Meteorologica
I principali modelli insistono per una svolta fredda sul lungo termine. Vediamo tutti i passaggi
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- Categoria: Analisi Meteorologica
- Pubblicato 18 Gennaio 2014
- Scritto da Marco Iannucci
Stiamo vivendo uno degli inverni più miti degli ultimi anni, con un notevole sopramedio termico un po' su tutta la Penisola. Fasi anticicloniche miti si sono sostituite finora a fasi perturbate altrettanto miti, con elevati quantitativi di neve caduti solo ad alta quota sulle Alpi.
I principali modelli tuttavia, l'americano GFS e l'europeo ECMWF, insistono nell'individuare scenari sempre più freddi sulla Penisola. Qualora si realizzassero tali scenari sarebbe la prima vera fase fredda di stampo invernale per l'Italia, in arrivo probabilmente per fine Gennaio. Procediamo per gradi osservando le prime mosse delle masse d'aria che possono condurci al freddo, dal medio termine fino al lunghissimo termine, andando proprio a considerare uno dei migliori modelli a individuare cambiamenti di scenari nel lungo termine, l'americano GFS.
Andando a esaminare una mappa nel medio termine, centrata su Giovedì prossimo, proposta da GFS, possiamo osservare che tutto parte dal distacco di aria gelida in quota sul Golfo di Botnia. I valori termici in quota 500hpa su quei territori passeranno da -35C a -40C nel corso della fine della prossima settimana. Valori freddi molto ben strutturati a tutte le quote, come mostrato anche dalla mappa a 850hpa
Successivamente il modello americano prevede verso il prossimo fine settimana il rinforzo del motore depressionario islandese, con un' interazione importante tra la massa d'aria molto fredda Scandinava centrata sul Golfo di Botnia e quella umida e instabile Nordatlantica che provocherà un drastico calo dei geopotenziali sul comparto dell'Europa centrale.
Dall'interazione che seguirà allo scontro tra massa d'aria molto fredda e secca e la profonda depressione atlantica , probabilmente con il contribuito non ben definibile di un riscaldamento stratosferico, osserveremo a partire da questo momento un approfondimento depressionario su tutto l'asse che va dalla Scandinavia all'Italia, e contemporaneamente l'erezione anticiclonica in pieno Atlantico. Questo consentirebbe la creazione di un canale preferenziale per le masse d'aria fredde da Nord fin verso il Mediterraneo. Fattore non trascurabile, ma definibile solo all'ultimo momento, sarà l'asse preciso delle colate. Da questo dipenderà l'entità del freddo sulla Penisola e quella delle precipitazioni, così come la quota delle nevicate. Di tali dettagli è prematuro parlare ancora. Punto di partenza da considerare è proprio ciò che accade nel medio termine, con la massa d'aria molto fredda in quota presente in area Scandinava. Per il seguito servono altri elementi per una ondata di freddo sull'Italia, prima tra tutte la capacità di erezioni anticiclonica. Da qualche emissione però i modelli stanno insistendo su questo scenario, che acquisisce un certo grado di probabilità.
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