Curiosità e particolarità meteorologiche
Guardando dallo spazio la tempesta Henry. Dettagli e FOTO
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- Pubblicato 30 Novembre -0001
- Scritto da Ali Dorate
Pochi giorni dopo la devastante "Gertrude", l'ottava tempesta stagione invernale denominata "Henry" ha riportato nel Regno Unito forti piogge e vento burrascoso.
In tutta la Scozia, la velocità del vento ha raggiunto i 97 km/h. In cima alla montagna Cairngorm il vento con raffiche fino a 238 km/h ha provocato la rottura delle linee elettriche, lasciando al buio milioni di persone. Quasi completamente sospesi i collegamenti stradali e ferroviari.
Il vento ha infuriato in Irlanda del Nord e nel nord dell'Inghilterra, con raffiche fino a 97 km/h. Anche nel sud dell'Inghilterra, tra le cui località Londra, le raffiche di vento hanno raggiunto gli 80 km/h. Grazie alle immagini e ai dati che i satelliti inviano dallo spazio, è possibile ricostruire le fasi salienti della tempesta. Uno dei modi migliori per visualizzare il flusso tridimensionale intorno a un ciclone frontale maturo, è quello di utilizzare il concetto della Conveyor Belt (nastro trasportatore).
Un importante nastro trasportatore è facilmente rilevabile con le immagini satellitari.
In questo caso la struttura ciclonica della tempesta Henry, ha fornito una chiara visione dell'approccio del modello concettuale, ossia la rappresentazione della struttura tridimensionale di un ciclone in termini di tre correnti d'aria, (leggi qui la spiegazione: Warm e Cold Conveyor Belt).
Nel sottostante schema della struttura si possono vedere le posizioni approssimative dei nastri trasportatori associati. In questo caso, questi sono molto prominenti e facili da rilevare.
Sopra sono evidenziate le masse d'aria (colorazioni RGB) del 1 febbraio 05:00 UTC, con i nastri trasportatori segnati in rosso e blu.
Sotto le immagine da satellite water vapor (vapore acqueo).
Le osservazioni a Stornoway, capuologo delle Isole Ebridi Esterne, in Scozia, hanno evidenziato la velocità media del vento fino a 74 km/h con raffiche fino a 100 km/h. A Benbecula, isola scozzese, il vento è arrivo fino ai 101 km/h, con una raffica di 130 km/h alle 19:50 UTC del 1 febbraio.
Venti di questa forza hanno causato la formazioni di grandi onde nell'Atlantico orientale. Le immagini satellitari delle ore 18:00 UTC (figura sottostante) mostrano l'altezza delle onde, che hanno superato i 18 metri.
Ma "Henry" non ha portato solo danni. Dopo le tempeste in diverse parti del Regno Unito nel cielo si sono potute osservare spettacolari nuvole multicolore. Queste nubi sono conosciute come nubi madreperlacee che si formano nell'alta atmosfera a temperature molto basse.
L’evento estremamente raro per questa zona, di solito riservato invece al Circolo Polare Artico, è stato fotografato da numerosi osservatori del cielo.
Secondo gli esperti, il fenomeno è stato causato da un buco temporaneo nell'ozono del Regno Unito e dell'Irlanda ed avvistato in più zone dei due paesi.
La zona blu sopra Regno Unito e Irlanda rivela un buco temporaneo nell'ozono. 1 febbraio 2016. Image credit: NASA Arctic Ozone Watch
Ali Dorate
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