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Analisi Meteorologica

Niña e configurazione barica "killer". Continueranno i disatri. Vediamo perche'

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configurazione_nina_inverno_primavera_2011Per chi un po' si intende di circolazione atmosferica si potrebbero riassumere cosi' i guai meteorologici passati, presenti e futuri causati da questo particolare condizione meteo-climatica.

La niña frena il flusso zonale atlantico e blocca il Vortice Polare sugli Usa. Ecco l'innesco dei continui afflussi gelidi artici in quota e al suolo e delle intense nevicate.

La niña frena il flusso zonale atlantico e blocca il Vortice Polare sugli Usa. Ecco l'innesco dei continui afflussi freddi artici in quota e dei devastanti tornado al suolo.

Chiaro che per i piu' questa sarebbe una spiegazione criptata e quindi per meglio capire quali siano le dinamiche atmosferiche determinate dalla niña nell'emisfero settentrionale e in partcolar modo nella suo settore occidentale, non sara' male fare riferimento all'illustrazione sottostante e all'articolo didattico che ne spiega i contenuti. ( vedi Niña: gli effetti inibenti sull'inverno mediterraneo. Lo schema a zeta rovesciata )

La_nina_effetto_zeta_capovolta

Nell'illustrazione in alto l'attenzione era centrata essenzialmente su quelle che erano le conseguenze della Niña in ambito mediterraneo, ma vediamo la stessa figura ponendo l'accento su quello che nel frattempo accadeva sul territorio nordamericano.

nina_effetti_inverno_usa_2011

Ebbene, tornando ai giorni nostri, pur essendo notevolmente diminuita la fase della niña e procedendo verso una sostanziale neutralita' dell'Indice Enso per l'estate, tale configurazione barica non sembra voler cedere il passo al piu' consueto Flusso Zonale Atlantico.

Essa infatti permane cristallizzata e semi-permanente da fine dicembre 2010 e se e' vero che per l'America Settentrionale ha significato gelo e neve, e' pur vero che l'altra faccia della medaglia e' stata quella dell'estrema secchezza e mitezza sull'Europa Occidentale e di una recrudescenza fredda da retrogressioni artiche sull'Europa Orientale. L'Europa Meridionale e nella fattispecie quella mediterranea ha invece sperimentato soventi infiltrazioni fresche orientali, con conseguenti condizioni piu' instabili sul comparto orientale e su quello meridionale. Tale situazione di contrasto termico ha generato spesso precipitazioni di tipo improvviso e violento, successive a lunghi periodi di siccita', che come nel caso delle Marche hanno avuto conseguenze tragiche, trovando un suolo arido e secco che non e' stato in grado di drenare l'improvvisa grande quantita' di acqua precipitata.

Vediamo di seguito in maniera semplificata e schematizzata tale configurazione barica semi-permanente.

configurazione_nina_inverno_primavera_2011

Quello che maggiormente si e' evidenziato nelle cronache meteorologiche degli ultimi 10 giorni e' stato il susseguirsi in territorio nordamericano di numerosissimi quanto violenti tornado che attualmente hanno gia' fatto strage di oltre 300 persone.

Premettendo che se qualcuno consigliasse agli abitanti di quelle zone di cominciare a costruire edifici in cemento armato invece che ostinarsi a costruirli in materiale leggero come legno e cartongesso, si eviterebbero decine se non centinaia di vittime l'anno, ancora una volta tale stato di catastrofe naturale e' da attribuirsi all'impossibilita' di sbocco verso oriente dei rami meridionali del Vortice Polare.

Essi infatti risultano perennemente intrappolati sul territorio nord-americano dalla vera e propria diga altopressoria azzorriana, che arriva ad estendersi dalle coste occidentali africane ed europee, sin quasi fino alle coste orientali nordamericane e spesso si spinge a coprire vasti territori della Groenlandia.

E ricordiamo ancora che tale anomalia prolungata della dinamicita' e delle estensioni del succitato anticiclone e' da imputare alla niña.

Premesso cio', in questo periodo dell'anno le vastissime pianure degli stati centrali degli Usa cominciano a costituire per la loro estensione e per il loro clima continentale, dato dalla distanza dalle coste, un immenso bacino di energia termica calda al suolo, seppur non ancora caldissima e umida come in estate. Se a questo smisurato cuscino d'aria umida e mite sovrapponiamo in bassa, media e alta Troposfera, temperature caratterizzate da intensi valori termici negativi tipici dei rami freddi meridionali del Vortice Polare e il loro costante insistere e stazionare sui medesimi territori il gioco e' fatto.

Finche' le temperature al suolo, sui milioni di km quadrati dei territori succitati si sono mantenute su valori tardo invernali non vi e' stato l'innesco per fenomeni convettivi estremi come i tornado. Attualmente invece il marcato gradiente termico tra suolo e quota, nonche' l'elevato tasso di umidita', hanno modo di generare immense nubi temporalesche mesocicloniche, il cui Funnel, nube rotante ad imbuto che puo' raggiungere i 500 Kmh di velocita', seppur di non estesissime dimensioni e' capace al suo passaggio di devastare totalmente il territorio attraversato.

Tutti i danni a cose e persone di cui abbiamo notizia in questi giorni sono quindi geneticamente riconducibili alla niña, che generando il coriaceo blocco atlantico alla naturale circolazione zonale, non ha permesso al Getto Polare di attraversare i territori canadesi orientali e quelli nord-orientali statunitensi per poi accedere normalmente alla naturale via di sfogo costituita dall'Oceano Atlantico.

Insomma una vera e propria configurazione barica killer, che per chi ha avuto modo di monitorare in questo quadrimestre l'emisfero settentrionale alla quota isobarica di 500 e 850 hPa e' risultata pressoche' invariata, con le fisiologiche medie variazioni di posizionamento dovute alla naturale propagazione delle Onde di Rossby.

E non e' finita qui', perche' le emissioni modellistiche attuali seganalano il continuo insistere di un lobo meridionale del Vortice Polare in America Settentrionale. Basti vedere nelle illustrazioni sottostanti il divario nella comparazione termica a 850 hPa per la giornata del 4 Maggio 2011, tra tre localita' degli Stati Uniti nordorientali e tre localita' italiane che si trovano alle medesime latitudini, prescindendo dall'argomento Corrente del Golfo e concentrandosi solo sulla capacita' di penetrazione meridionale del Vortice Polare stagionale, sul comparto americano e su quello europeo dell'emisfero settentrionale.

Nella fattispecie Philadelphia ( Pennsylvania ), Louisville ( Kentucky ) e Nashville ( Tennessee ) messe a confronto con le latitudinalmente omologhe Tropea, Reggio Calabria e Pantelleria.

Cliccare sulle immagini per espanderle

4_maggio_america_settentrionale_850_hPa  4_maggio_europa_850_hPa

Continueranno quindi i disastri meteorologici di natura tornadica sugli States e c'e' da domandarsi con l'avanzare della stagione e quindi con la sempre maggior riserva termica calda al suolo, che tipo di evoluzione catastrofica potrebbero avere gli stessi se la niña non modifichera' nella sua involuzione l'anomalia termica atlantica calda, che anche nelle mappe previsionali stagionali del NOAA non sembra destinata a dissolversi considerevolmente.

Non resta che seguire attentamente gli eventi.

Luciano Serangeli

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