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Ecco la possibile traiettoria della tempesta tropicale "Nadine"

Ecco la traiettoria dell'ex uragano Nadine in breve tratti: analizzando modelli matematici e probabili spostamenti futuri del vortice, possiamo stabilire che ciò che ne rimarrà attraverserà alcune zone dell'Europa, ma non sarà così forte come si crede.

{module [461]}Un uragano è caratterizzato da un minimo di bassa pressione piuttosto ampio e con un gradiente barico marcato, così elevato che l'intensità e la direzione dei venti sono direttamente proporzionali (ma questo in qualsiasi depressione tropicale o extra tropicale, va ricordato che nella meteorologia sinottica due cose contano più di tutti: i contrasti, e i gradienti, verticali od orizzontali, poi si può parlare di cape, cin, falle bariche, depressioni ecc.. ma queste sono le cose che contano).

Oggi Nadine si trova a poche centinaia di km dalle Isole Azzorre, ma nella mattinata la furia degli elementi si è scatenata sulla zona, con venti ad oltre 110 km/h e precipitazioni superiori ai 100 mm. Domani proseguirà la sua anomala traiettoria verso Est, mentre fino a ieri sembrava potesse proseguire verso Nord e "doppiare" il cinquantesimo parallelo.

Domani si avvicinerà di molto all'Africa, condizionando il tempo anche sulle isole Canarie (instabilità e temporali, dovuti ai contrasti termici), mentre lunedì raggiungerà le acque atlantiche vicino alle coste portoghesi. In questa fase il NOAA vede Nadine rinforzare leggermente, ma solo per poche ore.

Martedì Nadine, o quel che ne resta, potrebbe fare il suo ingresso sul continente europeo, scaricando piogge e fortunali su Portogallo, Spagna e Marocco, ma non si tratterà più di una tempesta tropicale, bensì di una depressione atlantica un po' più forte del dovuto. Non sono previste raffiche di vento così violente come sta accadendo oggi sulle Azzorre, ma non si esclude che le raffiche siano localmente notevoli.

Dopo una prima fase in cui può scaricare piogge e temporali, il sistema dovrebbe quasi dissiparsi, richiamato a Nord da un altro vortice depressionario, molto forte e attivo sul Regno Unito. Quella sull'Europa settentrionale potrebbe invece essere una delle tempeste più forti degli ultimi anni, con un minimo da 975 hPa e fortissimi venti, anche superiori ai 100 km/h.

Giovedì gli ultimi effetti si faranno sentire sulla Francia, ma sarà soprattutto l'opera della depressione inglese.

RISCHI PER L'ITALIA: la depressione potrebbe arrivare sull'Italia, ma molto debole, e con una probabilità stimata attorno al 20%. Nel caso arrivasse, non sarà di per se la depressione a creare problemi, ma sarà il "richiamo d'aria umida prefrontale", ovvero aria caldo-umida proveniente dall'Africa, che sale perché contrastata da una massa d'aria fredda dall'altro lato. Non c'è nulla di anomalo o pericoloso di per se, perché questi meccanismi avvengono in quasi ogni perturbazione. C'è però il rischio di forti temporali, specie sul settore ligure-tirrenico, ma siamo nel campo delle ipotesi.

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