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Intensa SUPERCELLA in Piemonte; danni ingenti tra torinese e astigiano
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- Pubblicato 07 Maggio 2015
- Scritto da Rinaldo Cilli
D'altra parte c'era da aspettarselo. L'intensa fiammata africana che ha investito il nostro Paese in questi ultimi due-tre giorni ha prodotto una fase di marcata instabilità su numerosi Paesi dell'Europa centrale, causa il marco contrasto termico tra la massa d'aria sub-tropicale e quella fresca di origine oceanica pilotata da una depressione centrata sulle Isole Britanniche.
Bassa pressione questa che ha pescato aria fresca direttamente dall'Atlantico settentrionale, poi successivamente pilotata verso sud fino a lambire il Portogallo settentrionale. Da lì, spingendo ulteriormente, ha esaltato la spinta dell'anticiclone sub-tropicale verso nord/nord-est e lungo la linea di demarcazione (che ha compreso anche i Paesi alpini, oltre che molti Paesi europei centro-occidentali) si sono sviluppate celle temporalesche talora anche di entità estremamente violenta.
Questo perchè l'area di contrasto tra le due masse d'aria di opposta natura ha esaltato un notevole gradiente barico (e quindi anche termico), "facilitato" inoltre anche dalla presenza dell'arco alpino che, in un certo qualmodo, ha contribuito a rafforzare i sistemi temporaleschi, alimentando di fatto un forcing convettivo coadiuvato dal passaggio alle altissime quote del getto polare.
Sappiamo bene che da questa situazione possono talota svilupparsi temporali o sistemi temporaleschi anche piuttosto importanti, come quello che effettivamente si è sviluppato, nel tardo pomeriggio di ieri, sulla pianura Piemontese tra torinese, biellese e astigiano. Un vero e proprio sistema convettivo a mesoscala, successivamente evoluto in supercella (la prima della stagione).
Ma cosa ha determinato questo brusco aumento dell'attività convettiva? Ebbene, il transito di un intenso sistema frontale sull'Europa centrale, accompagnato da un fronte freddo anche piuttosto incisivo, ha causato l'afflusso di aria più secca alle quote più alte sulle Alpi occidentali.
Questa dinamica, al quale va aggiunta l'azione di confluenza dei venti nei bassi strati, ha dato origine alla nascita dei violenti moti convettivi sviluppatesi, come ci mostra l'immagine radar, poco ad est di Torino. Da non trascurare poi anche il gradiente igrotermico, venutosi a creare a causa della presenza di aria umida stagnante al suolo a contrasto con quella fresca e secca di passaggio, ieri, alle quote superiori alla troposfera.
A conferma della vastità di questo temporale a supercella le intense grandinate che hanno investito alcune località della provincia di Biella, con chicchi di diametro pari e/o superiore a 4-5 cm.
Alberi abbattuti dal forte vento, teloni distrutti e piegati dalla grandinata e colture letteralmente devastate. Insomma, la stagione dei temporali incomincia davvero nel migliore dei modi.
Rinaldo Cilli
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