Didattica temporali
Tipologie temporalesche: il "bow echo"
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- Categoria: Didattica temporali
- Pubblicato 23 Maggio 2011
- Scritto da Roberto Viccione
Il bow echo (eco ad arco) è, anzitutto, una delle tipologie temporalesche. Esso si sviluppa quando una squall line (vedi articolo) inizia ad acquistare velocità all’interno di una massa d’aria caldo-umida. Spesso questa struttura origina intensi venti di downbursts con raffiche fino a 200 Km/h.
Nello stadio iniziale, ancor prima che acquisti una forma arcuata, la bow echo presenta una morfologia piuttosto lineare, ma successivamente, in un preciso settore della squall line che diventerà poi il “fulcrum” del bow echo, si produce un incurvamento per effetto della spinta del Rear Inflow Jet (RIJ), la cui posizione è individuabile a tergo della curvatura, in un’area detta Rear Inflow Notch. I maggiori danni al suolo sono riscontrabili proprio nella regione frontale (e, chiaramente, sottostante) alla curvatura.
Le squall lines che, al loro interno, custodiscono un bow echo sono molto spettacolari e minacciose all’osservazione diretta perchè danno origine a shelf clouds (o anche roll clouds) molto evidenti e ben sviluppate a causa del repentino sollevamento di consistenti masse d’aria caldo-umida da parte dei venti “battenti” del gust front (vedi figura nella testa dell'articolo).
Risulta evidente come tale dinamica costituisca l’evoluzione di una struttura temporalesca che, tra l’altro, sul nostro territorio, seppur raramente, è un evento osservabile. Ma in particolare negli Stati Uniti, i fronti freddi possono raggiungere notevoli estensioni e raramente, in una squall line, possono osservarsi più bow echos “complementari” e contermini e cioè disposti in maniera speculare. Proprio questa regione di transizione tra due bow echos adiacenti (dove si sviluppa una forma ad “S”) può essere teatro di genesi mesociclonica con la conseguente possibilità di formazione di funnel clouds e tornado.
Tuttavia questo caso non rappresenta l’unica situazione di produttività mesocilonica. Un tornado può potenzialmente formarsi anche a nord e sud della squall line, regione nella quale può originarsi il cosiddetto “comma echo” (echo a forma di virgola) dove, di solito, si sviluppano venti molto forti alle medie e basse quote e più deboli alle alte quote, favorendo così, anche in questo caso, una rotazione mesociclonica e la potenziale comparsa di funnels e tornado.
Va comunque precisato che i meccanismi termodinamici che portano alla formazione di mesocicloni originati dal bow echo sono generalmente meno intensi di quelli partoriti da supercelle temporalesche, dove le forze in gioco assumono caratteri fisici di gran lunga più importanti. Questo vuol dire che un bow echo origina solitamente tornado F0 o F1, raramente F2 e quasi mai F3 (venti in rotazione da 260 a 336 Km/h). Infatti la pericolosità di questa tipologia di struttura temporalesca risiede soprattutto nelle forti e persistenti raffiche di downburst per opera dei relativi violenti downdrafts originatisi.
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