Didattica temporali
La minisupercella temporalesca (low topped supercell)
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- Categoria: Didattica temporali
- Pubblicato 25 Maggio 2011
- Scritto da Roberto Viccione
Sul territorio italiano la tipologia di supercella più frequente è la minisupercella (una supercella su scala ridotta detta anche mesosupercella, in inglese: low topped supercell). Sono difficilmente prevedibili utilizzando i comuni parametri termodinamici (altezza di LFC e LCL, elicità, ecc.) ed al loro interno mostrano un piccolo updraft in rotazione (mesociclone di ridotte proporzioni rispetto alla supercella classica).
Si originano frequentemente con CAPE poco elevato (500 – 900 J/Kg), elevato windshear orizzontale alle basse quote, Lifted Index tra 0 e -4°C e, talvolta, presenza di Low/Medium Level Jet. Tuttavia è già stata documentata numerose volte l’insorgenza di tornado anche con parametri teoricamente sfavorevoli, caratteristica che li mette in relazione con i tornado non mesociclonici. Ancorché osservato, il fenomeno rimane, nel suo aspetto genetico, una teoria.
Generalmente i tornado da low topped supercell sono deboli (F0 o F1) ma raramente possono raggiungere anche il grado F2 della scala Fujita (venti in rotazione da 180 a 253 Km/h) e per questo motivo non vanno assolutamente sottovalutati in fatto di potenziale attività distruttiva. Le mesosupercelle, al satellite, appaiono nella quasi totalità dei casi isolate e al radar mostrano le stesse tipologie di echi della supercella classica (V-notch, inflow noch ed eco ad uncino).
Normalmente raggiungono gradi di reflettività non superiore a 45 – 50 dBZ e, se l’aria al suolo è particolarmente secca, i valori possono rivelarsi talmente bassi da rendere molto difficoltosa l’individuazione al radar della rotazione mesociclonica al centro della struttura temporalesca.
La mesosupercella custodisce dunque al suo interno un mesociclone più piccolo di quello di una supercella e la velocità di rotazione è minore. Il suo overshoting top, a differenza di una Classic Supercell che fa mostra del top anche fino a 15 Km di altitudine, raggiunge di solito i 6-9 Km di quota, evidentemente, a causa di updrafts comunque vigorosi ma meno intensi.
La low topped supercell a volte è inglobata nel settore meridionale delle squall lines ed in genere sono associate a strette saccature in discendenti da nord (con temperature di -20/-22 °C a 500 hPa nei mesi estivi e -30/-33 °C nel periodo primaverile) con relativa bassa pressione al suolo.
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