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Didattica temporali

Le scale meteorologiche e la previsione dei temporali

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carta_meteo_MPIIndividuare determinate configurazioni bariche favorevoli all’innesco di dinamiche temporalesche è un’impresa piuttosto complessa a causa delle numerose variabili d’ambiente legate, su piccola scala, soprattutto alla morfologia del territorio.

Una stessa configurazione può dunque produrre effetti diversi a seconda della tipologia del territorio ed in relazione a parametri atmosferici presenti nell’aria in quel momento (irraggiamento, vento e umidità).

Queste caratteristiche fisiche, legate ad attività temporalesche e dunque a strutture nuvolose di limitata estensione e durata, rendono davvero complicato il compito del previsore, che sarà ad ogni modo obbligato all’analisi ed al sostegno di:

-         un attenta ed aggiornata valutazione della situazione sinottica prevista dai modelli di simulazione elaborati dai principali centri di calcolo;

-         esame di radiosondaggi e diagrammi termodinamici;

-         stima dello sviluppo/progressione delle strutture dei corpi nuvolosi deducibile da immagini satellitari e radar (in questo caso l’esperienza aiuta moltissimo nelle valutazioni soggettive);

-         una buona conoscenza degli indici statistico-climatologici in relazione all’attività temporalesca nell’area geografica oggetto di previsione.

E’ stato possibile, ad esempio per il comparto mediterraneo, realizzare una classificazione di situazioni sinottiche in “tipologie” che non rappresentano soluzioni definitive ma una base di partenza su cui sviluppare una previsione generica. Si tratta cioè di una prima determinazione (schematica) dei principali soggetti sinottici potenzialmente capaci di esprimere soluzioni temporalesche. Di seguito l’elencazione di tutte le tipologie di scale meteorologiche:

La Microscala : la meteorologia a Microscala è lo studio dei fenomeni atmosferici di meno di 1 km quali le celle temporalesche, le nubi, la dispersione di inquinanti in sede urbana e la turbolenza localizzata indotta da edifici o altri ostacoli come rilievi collinari etc . Richiede l’utilizzo di modelli descrittivi e di previsione estremamente complessi e dettagliati.

La Mesoscala : la meteorologia a mesoscala è lo studio dei fenomeni atmosferici che hanno scale orizzontali variabili dai limiti della microscala fino ai limiti della scala sinottica ed una scala verticale che inizia sulla superficie terrestre arrivando fino alle più basse sezioni della Stratosfera. Le scale temporali della Mesoscala variano da un giorno fino all’intera vita dell’evento atmosferico che in taluni casi, può raggiungere qualche settimana. Gli eventi di maggiore interesse sono le linee di groppo temporalesche, i fronti e le bande di precipitazione, i cicloni tropicali ed extratropicali. La Mesoscala è ben indagata dai moderni modelli di previsione ad alta risoluzione (LAMs).

La scala Sinottica : la meteorologia sinottica si occupa di fenomeni occorrenti su larga scala e per tempi prolungati. I fenomeni oggetti tipici di studio sono i cicloni extratropicali. Le onde barocline, gli anticicloni e le circolazioni di venti attive ad altissima quota quale la Jet stream subtropicale. La scala inferiore dei fenomeni sinottici è limitata allo spazio compreso tra le stazioni d’osservazione superficiale ( decine di Kilometri ).

La scala Globale : la meteorologia globale è lo studio dei pattern atmosferici connessi al trasferimento di energia dai tropici ai Poli, comprese tutte le oscillazioni ad ampia scala. Queste oscillazioni hanno periodi tipicamente più lunghi delle stagioni. Esempi ne sono L’ENSO ( El Nino Souther Oscillation ) e teleconnessioni globali come PDO, MJO etc. La scala globale varca i limiti della meteorologia per entrare nel campo di studio della climatologia. Esistono dunque delle approssimative suddivisioni dei principali sistemi atmosferici, osservabili su carte meteorologiche elaborate dai modelli revisionali, immagini dal satellite, scansioni radar ed osservazioni visive dirette, effettuate in base alla loro estensione areale ed alla loro durata: le scale meteorologiche.

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Questa prima classificazione sistematica di scale meteorologiche evidenzia le più importanti strutture temporalesche (escludendo le prime due) e termodinamiche (anche su piccolissima scala ) appartenenti a ciascuna categoria. E’ importante specificare che i sistemi a microscala beta e gamma, essendo molto limitati nello spazio e nel tempo, comprendono forme strutturali “elementari” ed isolate. Esse dipendono non tanto (anzi, a volte per niente) dalla situazione meteorologica generale ma da taluni fattori fisici e sinergici entro un’area geografica piuttosto limitata: brezze di valle e di monte, brezze diurne e notturne, isole di calore urbane, elevata umidità relativa per la presenza di superfici d’acqua. Tali fattori originano ovviamente fenomenologia debole e limitata sia nel senso areale che temporale del termine.

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Come avrete notato dalla tabella la mesoscala alfa, beta e gamma annovera dinamiche temporalesche importanti a causa dei parametri in gioco: imponenti attività termoconvettive o avvettive, presenza di forti correnti in quota (jet stream), wind shear, massicci strati limite termici e situazioni geografiche e temporali (anche diverse ore) più rilevanti.

 

Il sistema a microscala alfa, infine, menziona le tipologie di venti in rotazione più violenti e distruttivi del Pianeta: i tornado.

Roberto Viccione

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