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Storia dei terremoti in Italia

Emilia: Terremoto & Politica. Il rischio di un forte scontro politico-sociale

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rischio bagarre potico socialeChe nessuno si illuda che il classico buonismo recitato magistralmente in occasione delle tragedie nazionali dall'armata di presenzialisti istituzionali, si possa tradurre in un azione moralmente e politicamente corretta col proseguire del tempo e con l'inevitabile babelica organizzazione della ricostruzione abitativa, industriale e dei siti culturali del territorio martoriato dall'attuale terremoto.

I segni di insofferenza manifestati dalla popolazione, sono apparsi evidenti sin dai primi giorni del sisma quando si sono concretizzati coi fischi a Mario Monti in visita alle zone terremotate.

Monti fischiato in EmiliaIl messaggio era chiaro e diretto ma abbiamo visto comparire in sequenza uomini e donne politiche, governativi e non e li abbiamo visti porsi a favore di telecamera nel loro vagare tra le macerie di quei luoghi, quando proprio nessuno ne sentiva il bisogno e ancor meno sentiva il bisogno delle loro affermazioni geniali, per lo più fatte di retorica e banalissima ovvietà.

In questa occasione una passerella tanto importante non poteva certamente sfuggire ai salotti ciarlieri e inconcludenti delle varie Tv, di stato e non, dove incipriati e lontanissimi dai luoghi della tragedia gli uomini di spicco della nomenclatura partitica hanno sciorinato montagne di illuminata tuttologia, pur di non perdere il posto in prima fila sul palcoscenico mediatico.

Ma a nessuna sfugga che i motivi sono essenzialmente due, di cui uno è sempre lo stesso e il secondo incastonato nell'attuale contingenza del panorama politico.

Il primo è quello di essere sempre presenti ai più importanti funerali nazionali per non perdere il diritto di successione nell'imminente spartizione finanziaria dei fondi per la ricostruzione.

Il secondo è che questi signori qui attualmente hanno una gran paura di scomparire dalle memorie dei più, sopraffatti come sono dall'ingombrante e sempre più vincente presenza del sig. Grillo da Genova e dell'aggregazione popolare di cui si fa paladino, ovvero il Movimento Cinque Stelle.

terremoto errani sindacatiE a nessuno sarà sfuggito poi, come anche in occasione della festa del lavoro, la passerella retorica dei presenzialisti a scopo utilitaristico non si è interrotta, ma rimpinguata e inevitabilmente, in tema con la giornata, sono uscite fuori anche le rubiconde facce dei leader dei principali sindacati nazionali.

Quelli che dovrebbero preoccuparsi della base produttiva di questo Paese e fare gli interessi dei lavoratori, mentre pensano unicamente a garantirsi la rendita d'esistenza privilegiata che rappresenta il loro status e rivelatisi sempre più inutili e ambigui nel corso di questi ultimi anni di devastazione dei diritti sociali delle classi meno abbienti.

Insomma c'erano e ci sono proprio tutti a comunicare con disperazione di esistere ad un popolo che vorrebbe solo vederli scomparire dalla sera alla mattina.

Ora, venendo al dunque, quello che sembra stia passando sotto silenzio o quantomeno sotto l'alone di una colpevolissima distrazione è un fatto, secondo il sottoscritto, che potrebbe innescare scontri sociali e politici rilevanti di qui a poco, ovvero quando allo stato di attuale emergenza seguirà quello della ricostruzione fattiva.

La nomina di Commissario Straordinario per la ricostruzione a Vasco Errani, monca di fatto il senso stesso della parola democrazia in quanto rappresentante specifico di una parte politica dominante nel territorio e non si può far finta in maniera ipocrita che questa sia la scelta migliore.

Di qui a poco le polemiche e le azioni politiche contrarie si sprecheranno e i primi fondi per la ricostruzione attribuiti a questo imprenditore invece che all'altro, daranno la stura a un'infinità di cause e ricorsi che accenderanno sia politicamente che socialmente l'intero territorio emiliano e che inevitabilmente sbarcheranno nei due emicicli del parlamento, a creare tensione su tensione, dove veramente non se ne sente proprio il bisogno, vista l'attuale situazione già più che critica.

Pur attribuendo la stima che merita al pregresso operato sia morale che politico di Vasco Errani, non sarà certo lui in veste di Commissario Straordinario a poter controllare tutti gli uffici tecnici locali sparsi sul territorio, che da decenni sono indissolubilmente legati da fratellanza politica alle cooperative rosse e all'immensa galassia di interessi economico-finanziari che orbita intorno ad esse.

Vedremo imprenditori piccoli e grandi essere favoriti nel reperimento dei fondi per la ricostruzione e gli altri che resteranno inevitabilmente imbrigliati in attese burocratiche più lunghe, essere costretti a dismettere quel poco che resta delle proprie aziende dopo il terremoto, svendendole ai primi acquirenti, che inevitabilemente saranno i colletti bianchi delle più grandi organizzazioni criminali del Paese.

Ciò si tradurrà inevitabilmente in perdita definitiva di migliaia di posti di lavoro e nel malessere economico di un altrettanto elevato numero di nuclei familiari.

Impossibile in un contesto del genere impedire quindi anche l'insorgere di un forte contrasto sociale tra parti avverse.

Sarebbe stata auspicabile la nomina di un Commissario Straordinario terzo, nominato in maniera bipartizan, magari inviso ai più, ma frutto di una mediazione politica tra tutte le componenti politiche che siedono in parlamento.

La paura di essere accusati del tanto vituperato inciucio politico ha malamente consigliato chi di questa situazione si è fatto promotore e che dovrà a breve vedersela con coloro, che oltre ai danni subiti dal terremoto saranno inevitabili vittime di quest'altra bomba di tipo politico.

Bomba che molto presto farà vedere tutti i suoi più nefasti effetti sul tessuto economico e sociale di una zona così importante da tutti i punti di vista per l'intero Paese.

Luciano Serangeli mpi end

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