Vulcanologia
La bellezza esotica del Waw an Namus nel Deserto del Sahara. FOTO
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Vulcanologia
- Pubblicato 16 Giugno 2015
- Scritto da Ali Dorate
Una delle scene più belle del Sahara libico si trova a circa 240 chilometri ad est dell'oasi di Tmassah e circa a 120 chilometri a est di Waw Al-Kabir.
Il Waw an Namus, un vulcano spento in Libia ha lasciato una macchia di tephra basaltica e cenere nel mezzo del deserto del Sahara. Visto dallo spazio appare spettacolare: una macchia di cenere basaltica scura e lapilli che contrasta nettamente con la sabbia chiara del deserto del Sahara.
L'Operational Lander Imager (OLI) sul Landsat 8 ha catturato questa vista il 29 maggio 2015. Non si conosce la data precisa della più recente eruzione ma la mancanza di erosione implica probabilmente che essa si è verificata negli ultimi mille anni. A sud del campo di cenere, i flussi di fango di tephra e cenere hanno iniziato il lento processo di erosione. Il campo di cenere si estende attorno ad una più piccola caldera che è di circa 4 chilometri (2 miglia) di larghezza. Le caldere sono depressioni circolari scavate che si formano al vertice dei vulcani quando il magma si ritira o è eruttato da un serbatoio di magma sotterraneo superficiale.
L'immagine in basso mostra una visione più ravvicinata della caldera. Al suo interno sono visibili tre piccoli laghi salati inanellati ricchi di vegetazione.
Il vulcano prende il nome dai laghi, che ospita una fiorente comunità di zanzare. (In arabo, Waw an Namus significa "cratere di zanzare.") Il bordo di un cono di scorie è visibile anche nei pressi del centro della caldera. Coni di cenere sono ripide colline coniche che si accumulano intorno alle bocche vulcaniche. Essi sono costituiti da piccoli frammenti di roccia vitrea che si accumulano intorno ai camini, come la cenere e e la lava eruttata.
La bellezza unica del Waw an Namus ha affascinato a lungo i viaggiatori. Nel 1969, l'antropologo Froelich Rainey ha descritto così la scena:
"L'effetto di Waw an Namus è strano. All'improvviso ci sembrava di essere sotto l'ombra di una nuvola, ma il cielo era limpido e guardando da vicino la sabbia del deserto ho notato che aveva cambiato colore, dal giallo al nero con un sottile strato superficiale di quello che sembrava essere cenere di carbone. Poi, dopo aver attraversato una decina di chilometri di questo deserto nero, e senza preavviso, siamo stati bruscamente fermati da un enorme cratere forse di circa tre chilometri di diametro. Nel centro sorgeva un cono vulcanico marrone circondato da una serie di stretti laghi blu a forma di mezzaluna. Ci sono stati occasionali palme didattero e bambù che crescono sui laghi e una piccola capanna. La sabbia scura, l'isolamento, e tutto ciò che era accaduto lì tutto ha contribuito allo splendido spettacolo".
Ali Dorate
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