Oceanologia
Corrente del Golfo: scopriamo come influenza il clima in Europa
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Oceanologia
- Pubblicato 09 Febbraio 2014
- Scritto da Stefano Piasentin
Le correnti oceaniche, com'è noto, influenzano notevolmente il clima del nostro pianeta. Di seguito verrà spiegata brevemente la dinamica di una delle correnti oceaniche più famose e studiate: la Corrente del Golfo (Gulf Stream).
Le correnti oceaniche superficiali alle medio-basse, medie e medio-alte latitudini sono organizzate in vortici a grande scala (scala di bacino) che prendono il nome di gyres.
Vi sono infatti gyres subtropicali e subpolari in entrambi gli emisferi: nel nostro emisfero questi "magavortici" ruotano in senso orario e nell'emisfero sud in senso antiorario, in accordo con l'accelerazione di Coriolis.
La corrente del Golfo rappresenta il ramo occidentale del gyre subtropicale dell'Oceano Atlantico settentrionale. Si forma nel Mare dei Caraibi, dove in realtà prende il nome di Loop Current, e in prossimità della punta meridionale della Florida si biforca; infatti un ramo rimane nel Golfo del Messico mentre l'altro ramo prosegue il suo tragitto verso nord costeggiando la east cost statunitense; è proprio lungo queste coste che assume la massima intensità, raggiungendo velocità di 2 m/s.
Una volta arrivata sul bordo settentrionale del Mar dei Sargassi inizia la sua deriva verso il centro dell'Atlantico. Il meccanismo con il quale avviene la sua propagazione verso nord-est è complesso ma si può riassumere nel seguente modo: nel momento in cui la corrente si allontana dalla costa subisce una decelerazione e di conseguenza il flusso comincia ad ondeggiare, formando dei vortici a piccola scala che prendono il nome di eddies. Ogni vortice ruota attorno ad un asse che possiamo assumere circa perpendicolare alla superficie marina. Ogni mezzo fluido dotato di vorticità conserva le sue caratteristiche in quanto la vorticità è una proprietà che si conserva.
Con questo meccanismo la Corrente del Golfo è in grado di propagarsi per migliaia di chilomentri in Atlantico, mantenedo quasi inalterata la sua temperatura, mitigando addirittura le acque del Mar di Norvegia.
Per comprendere l'importanza questa corrente nella ridistribuzione del calore tra le basse e le alte latitudini basta confrontare il clima presente nel Mare del Labrador e quello lungo le coste norvegesi, due aree alla stessa latitudine. Nel Labrador l'assenza di una corrente marina calda comporta temperature invernali molto rigide e spesso si assiste anche alla formazione di ghiaccio marino. Il ghiaccio marino nel Mar di Norvegia non si forma mai e le temperature medie invernali, sia minime che massime, sono sempre nettamente superiori a quelle delle coste atlantiche canadesi.
Stefano Piasentin
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