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Monte Arteni, fonte di materia prima per le armi di pietra nel PALEOLITICO
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- Pubblicato 19 Aprile 2015
- Scritto da Ali Dorate
Gli scienziati lo chiamano Monte Arteni, un vulcano spento in Armenia che ha ricchi giacimenti di ossidiana, una fabbrica di armi Stone Age.
"Stiamo esaminando i resti di un gigantesco laboratorio a cielo aperto", dice l'archeologo Boris Gasparyan dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Etnologia dell'Armenia. Innumerevoli lame, asce, raschiatoi, punte di freccia, scalpelli e punte di lancia prodotti in aperta montagna. Gli scienziati hanno spiegato che questi sono stati i primi fossili umani trovati al di fuori dell'Africa orientale, e sono risalenti a 1,8 milioni di anni fa. Dotati di una nuova tecnologia in grado di identificare con precisione l'origine degli strumenti di ossidiana, gli scienziati sono giunti a credere che Arteni è stato una fonte primaria nel Paleolitico. "Strumenti provenienti da quest'area sono stati rinvenuti sia a nord del Caucaso, nell'attuale Ucraina, che a ovest fino all'Egeo, a quasi 2.500 chilometri di distanza ", ha scritto Frank Viviano in un articolo del National Geographic. Si ritiene che la produzione attiva risalga già al Paleolitico inferiore, quando gli artigiani della regione erano Neandertal. I loro successori attinsero allo stesso materiale fino al 1000 a.C.. Gasparyan, e gli altri archeologi del team internazionale negli anni hanno raccolto ad Arteni e in altri siti migliaia di strumenti paleolitici.
Poiché l'Armenia era un satellite sovietico, il lavoro di archeologia si fermò alla fine del crollo del comunismo in Europa. Ma nel 2011, gli archeologi riuscirono a ritrovare 500 pezzi di ossidiana al giorno in Armenia, spiega Ellery Frahm.
Per determinare l'origine di ossidiana è stato utilizzato lo PXRF, uno strumento portatile per la fluorescenza a raggi X, grande più o meno come un trapano, che analizza la composizione chimica di un reperto in pochi secondi e senza bisogno di polverizzarlo. Dal 2011, da quando cioè si è deciso di ulilizzarlo sul campo adattandolo allo scavo di Gasparyan, sono stati analizzati più reperti in ossidiana di quanto fosse stato fatto in tutti i precedenti studi condotti in Armenia. L'ossidiana si è cercata di usarla persino in epoca moderna, per la creazione di bisturi. Ma si trova raramente in Europa e in Asia occidentale, con la notevole eccezione dell'Armenia. In una terra più piccola dello stato del Maryland, più di una dozzina di vulcani detengono importanti giacimenti di tale vetro vulcanico.
Se ciò si combina con il fatto che il Caucaso era uno dei più importanti ponti di terra utilizzati durante la prima diffusione umana, il vasto raggio di circolazione degli strumenti di ossidiana assume un significato di enorme importanza. Le rotte euroasiatiche battute dagli strumenti di ossidiana paleolitici sono straordinariamente simili a quelli dei commerci anche medioevali, che sarebbero seguiti da lì a millenni dopo, compresa, secondo Gasparyan, la celebre Via della Seta. Se gli strumenti di pietra ossidiana e altri in tempi dell'Età della Pietra sono stati usati come armi contro altre persone o per la maggior parte o unicamente per uccidere la selvaggina, è oggetto di molte speculazioni tra archeologi, antropologi e psicologi. Alcuni studiosi dicono che gli esseri umani sono intrinsecamente violenti e ipotizzano che uccidevano e facevano la guerra fin dall'inizio. Ma altri hanno trovato poche prove di violenza in fossili umani preistorici e arte rupestre. E' stato ipotizzato che una volta che l'uomo si stabili in comunità, aveva terre e risorse proprie che potevano essere ambiti da altri simili, e ciò ha portato alla guerra...
Ali Dorate
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