Geologia, Ecologia e critica ambientale
Indonesia a rischio di grandi incendi a causa di El Niño? VISTA SATELLITARE
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- Categoria principale: Scienze Naturali
- Categoria: Geologia, Ecologia e critica ambientale
- Pubblicato 27 Settembre 2015
- Scritto da A.T.
Le foreste torbiere indonesiane immagazzinano grandi quantità di carbonio.
Depositi di torba stanno causando incendi stagionali in Sumatra e nel Borneo, insolitamente difficili da controllare.
Gli incendi in Indonesia non sono come la maggior parte degli altri fuochi. Sono estremamente difficili da spegnere. Essi divampano sotto la superficie per lunghi periodi, spesso per mesi. Di solito, i Vigili del Fuoco possono solo domarli con l'aiuto di intensi temporali, durante la stagione delle piogge. Essi rilasciano molto più fumo e inquinamento atmosferico rispetto a molti altri tipi di incendi.
La causa principale sono i grandi depositi di torba sul suolo e di materiale vegetale parzialmente decaduto lungo le coste del Borneo e di Sumatra. Fuochi da torbiere iniziano a bruciare in Indonesia ogni anno perché gli agricoltori si impegnano nella "slash and burn agriculture", una tecnica che comporta una frequente combustione di foresta pluviale per spianare la strada per le colture o per gli animali al pascolo. In Indonesia, l'intento è spesso quello di fare spazio a nuovi impianti di olio di palma e la polpa di acacia. La propagazione del fuoco è quindi rafforzata dalla maggiore disponibilità di materiale combustibile, in particolare, di detriti legnosi come conseguenza della diffusa pratica di drenaggio delle torbiere.
Come si vede in questa immagine, dal Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) montato sul satellite Terra della NASA del 24 settembre 2015, i contorni rossi indicano i punti caldi in cui il sensore ha rilevato temperature di superficie insolitamente calde associate con i fuochi. Il denso fumo grigio aleggia su entrambe le isole, e ha innescato avvisi di qualità dell'aria e avvertenze per la salute in Indonesia e nei paesi limitrofi. La visibilità è diminuita sensibilmente.
Gli scienziati che monitorizzano questi incendi, sono preoccupati che il problema continuerà a peggiorare. Questo perché il forte El Niño, come quello attualmente in atto nel Pacifico, prolunga la stagione secca e riduce la quantità di precipitazioni. Nel 1997-98, le condizioni estremamente asciutte di El Niño in Indonesia diedero il via a un'ondata di grande incendi non controllati, che distrussero circa cinque milioni di ettari di foresta tropicale, pari a sette milioni di campi da calcio. La maggior parte dei fuochi si sviluppò nelle foreste torbiere ricche di carbonio e continuò in due fasi, dal luglio 1997 al marzo del 1998, rilasciando grandi quantità di anidride carbonica nell'atmosfera ed enormi nubi di fumo e foschia in tutta la regione.
Durante forti episodi di El Niño, quasi nessuna pioggia cade durante la stagione secca, e il monsone è in ritardo. Quindi, nelle zone in cui vi sono state torbiere degradate dal disboscamento, gli incendi divampano facilmente, e non possono essere domati fino a quando non riappare il monsone. Nel caso peggiore, gli incendi hanno un impatto enorme sulle emissioni di carbonio, la produzione di foschia regionale, la biodiversità e l'economia, e sono riconosciuti come un rischio grave per la salute in Indonesia così come la vicina Singapore e Malesia. Gli incendi sono una grave minaccia per i restanti oranghi che vivono nelle foreste, l'Orango del Borneo è valutato in via di estinzione, così come quello di Sumatra.
Inquinamento atmosferico dagli incendi diffuso in tutto l'Oceano Indiano, il 22 ottobre, 1997. NASA
I dati raccolti dal MODIS mostrano livelli di particelle simili al picco nel 2006, l'ultimo evento importante. Questa volta, tuttavia, i livelli elevati si stanno verificando diverse settimane prima. Lo scienziato Guido van der Werf dell'università di Amsterdam, che ha monitorato il numero e le dimensioni degli incendi indonesiani con il MODIS, ha spiegato: "Ci sono più e più grandi incendi quest'anno. Siamo su una media al di sopra di qualsiasi altro anno a partire dal 2001, quando si sono resi disponibili le osservazioni MODIS. E siamo solo a metà della stagione degli incendi."
A.T.
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