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Astronomia

La straordinaria storia della Nebulosa Testa di Cavallo, nella costellazione di Orione, uno spettacolo IMPAREGGIABILE

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nebulosatestadicavallo 2La Nebulosa Testa di Cavallo, nota anche come Barnard 33 B33 e una nebulosa posta all'estremo Est della costellazione di Orione, esattamente al di sotto di Alnitak, la stella più orientale della famosissima "Cintura di Orione".

{module [461]}Il turbine di gas e polveri cosmiche si riuniscono a formare la straordinaria figura della testa di un cavallo, e da qui ne deriva il nome. E' facilmente riconoscibile ed è una delle nebulose più celebri del Cosmo, anche se è difficile poterla osservare ad occhio nudo, l'osservazione risulta complessa anche con un telescopio in determinati periodi dell'anno. Le prime foto sono state scattate nel 1888 presso l'osservatorio astronomico di Harvard.

Spesso è confusa con la nebulosa IC 434 che è in realtà la nebulosa ad emissione posta alle sue spalle, di colore rosso, il che attribuisce all'insieme un colore e uno spettacolo inimmaginabile. Il colore rosso della nebulosa alle sue spalle è causato dalla presenza dell'idrogeno ionizzato dalla vicina Sigma Orionis, mentre l'oscurità della Nebulosa Testa di Cavallo è da attribuire alla polvere densissima racchiusa in uno spazio molto ristretto. Dalle due nebulose vengono liberati flussi di gas incanalati da un fortissimo campo magnetico. Alla base della nebulosa ci sono delle piccole macchie brillanti, probabilmente sono delle stelle molto giovani. La luce proveniente dalla Nebulosa Testa di Cavallo impiega 1500 anni prima di arrivare sulla Terra, dunque se per cause "impossibili la nebulosa scomparisse oggi, ce ne renderemmo conto solo tra un millennio e mezzo. Secondo la ricostruzione e le ipotesi di alcuni astronomi e astrofisici, la nebulosa potrebbe disgregarsi entro 5 milioni di anni, un tempo astronomicamente parlando abbastanza breve.

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Leonardo Orlandi mpi end{jacomment on}

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