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Astronomia

Punti luminosi su Ceres incuriosiscono gli scienziati. FOTO

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Scoperto nel gennaio del 1801 dall'astronomo siciliano Giuseppe Piazzi.

CERESIl 6 marzo la sonda spaziale "Dawn", della Nasa, si avvicinerà a Ceres. Il team scientifico ha fornito le ultime immagini.

Quelle che maggiormente incuriosiscono sono quelle indicanti il cratere con due punti luminosi di 90 km di larghezza.

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"Questi punti sono sorprendenti ed unici nel nostro Sistema Solare, ed hanno impressionato tutti quelli che li hanno visti", ha detto il vice Principal Investigator, Carol Raymond. Qual è la teoria leader sui punti luminosi?  In primo luogo, le macchie sono coerenti con i materiali altamente riflettenti come ghiaccio o acqua ad alto contenuto di sale simili alle esposizioni di ghiaccio che abbiamo visto su Phoebe.

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In secondo luogo, Raymond ha escluso una delle ipotesi emerse nei giorni scorsi, e cioè che le macchie sono generate da un criovulcano, ovvero un vulcano che espelle ghiaccio. Studiando con attenzione le fotografie, non si troverebbe infatti traccia di rilievi, crepacci o aperture compatibili con un vulcano nel cratere dove sono state fotografate le due chiazze luminose.

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Altra ipotesi ad essere esclusa definitivamente è che i due punti luminosi siano generati da una fonte di luce sulla superficie di Cerere. "Abbiamo seguito le due luci fino a quando hanno raggiunto il terminatore o linea grigia, cioè il punto che divide la notte dal giorno", ha spiegato Chris Russell. "Le due macchie si spengono una volta raggiunto il terminatore". E dunque, sottolinea lo scienziato, non sono compatibili con fonti di luce, ma con un materiale che riflette quella del Sole.

Per sapere con certezza cosa in realtà siano questi punti luminosi non resta dunque che attendere l'arrivo della sonda in prossimità di Ceres, poi Dawn entrerà nella zona d'ombra del protopianeta e non potrà inviare dati scientifici fino ad aprile, quando comincerà la missione vera e propria che dovrebbe svelare la natura delle due misteriose macchie e tutti gli altri segreti nascosti sulla superficie di Ceres. La sonda rimarrà attiva per 16 mesi, arrivando progressivamente fino a una distanza di 375 chilometri dal protopianeta, e raccogliendo immagini e dati scientifici di ogni tipo. Dawn quindi continuerà a spirale la sua strada fino a un'altitudine di circa 920 miglia, a quella in fase di indagine. Poi inizierà la sua orbita più vicina intorno a Ceres a fine novembre, a una distanza di circa 375 km, che consentirà ulteriori e dettagliate osservazioni. La missione di Dawn intorno a Ceres dovrebbe durare 16 mesi, fino alla fine del 2016. C'è la possibilità di una missione estesa, ma che dipenderà dalla quantità di carburante presente nel suo serbatoio. 

Ali Dorate

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