Astronomia
Scoperte STELLE appena nate ai margini della Via Lattea
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- Categoria: Astronomia
- Pubblicato 28 Febbraio 2015
- Scritto da Rinaldo Cilli
Un team di ricercatori brasiliani, guidati dall'astronomo Denilso Camargo dell'Università Federale di Rio Grande Do Sul, hanno fatto una scoperta notevole, un ammasso di stelle formatosi sul bordo della Via Lattea. Questa è la prima volta che gli astronomi scoprono la nascita delle stelle in un luogo così remoto.
La nostra galassia ha una forma a spirale "barrata", con braccia di stelle, gas e polveri che si avvolgono dall'esterno verso la zona centrale. Vista di lato sembrerebbe relativamente piatta, con gran parte del "materiale" contenuto in essa che si concentrerebbe soprattutto in prossimità delle zone centrali.
Le stelle si formano all'interno di enormi "ciuffi" densi di gas nelle cosiddette "nubi molecolari giganti" (GMC), che si trovano soprattutto nella parte interna del disco galattico. Con molti ciuffi all'interno di una singola nube molecolare gigante la maggior parte delle stelle (se non tutte) nascono insieme, a "grappoli".
Il team di Denilso ha esaminato i dati dal satellite orbitante Wilde-Field Infrared Survey Explorer (WISE) della NASA e hanno scoperto che le GMC non solo si trovano a migliaia di anni luce sopra e sotto il disco galattico, mache uno di essi contiene inaspettatamente due ammassi di stelle.
I nuovi cluster, denominati Camargo 438 e Camargo 439, si trovano all'interno della nuvola molecolare HRK 81,4-77,8. Questa nube si pensa abbia circa 2 milioni di anni età e si trovi a circa 16.000 anni luce al di sotto del disco galattico, una distanza davvero enorme e superiore alle zone di formazione stellare, specie in direzione della costellazione di Cetus.
Denilso ritiene che vi siano due possibili spiegazioni; nel primo caso il modello Chimney, eventi violenti come esplosioni di supernove che espellono polveri e gas dal disco galattico. Il materiale poi ricade e ha così inizio il processo di fusione per la formazione delle GMC. L'altra spiegazione è che l'interazione tra la nostra galassia e i suoi satelliti (specie la nube di Magellano) potrebbe aver disturbato il gas che rientra nella galassia portando ancora una volta alla creazione delle GMC e delle stelle.
"Il nostro lavoro mostra che lo spazio attorno alla galassia è molto meno vuoto rispetto a quanto credevamo. I nuovi ammassi di stelle sono veramente "esotici". In pochi milioni di anni eventuali abitanti di pianeti intorno alle stelle avranno una vista grandiosa nella parte esterna della Via Lattea, qualcosa che nessun essere umano potrà mai osservare", conclude Denilso.
Rinaldo Cilli
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