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Astronomia

La Cometa ISON entra nel range visivo delle sonde NASA

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La cometa è ora visibile nelle immagini di molte sonde spaziali che osservano il nostro Sole.

Da circa due giorni la ISON è entrata nel campo visivo di una sonda della NASA, in particolare della STEREO-A. Questa sonda è stata lanciata nel 2006, insieme alla sua gemella STEREO-B, per una missione di osservazione e studio del Sole.

L'acronimo stesso del loro nome, che sta per Solar TErrestrial RElations Observatory, lascia intendere l'obiettivo di studio delle interazioni tra la nostra stella ed il nostro pianeta. Inoltre, il fatto che siano due obiettivi a ritrarre lo stesso soggetto da posizioni differente crea la possibilità di generare immagini stereoscopiche del soggetto stesso.

 

Ecco quindi un filmato, molto accelerato, di quello che è stato ripreso negli ultimi due giorni. Si notano facilmente due punti molto molto luminosi, il pianeta Mercurio e la nostra Terra, osservati dal punto di vista della sonda stessa.

Ma ci sono anche due piccoli punti in veloce movimento verso destra, dove (non inquadrato) è il Sole. Sono le comete 2P Encke -la più piccola- e la C/2012 S1 ISON, in primo piano nella ripresa. Quelle che vediamo come 'danzare' sono le loro code di gas e polveri immerse nel vento solare! Che è proprio quella sorta di 'disturbo che si vede avanzare, a tratti con violenza, dalla destra dell'animazione. Come dire, che il 'meteo' al di fuori della nostra atmosfera, può essere attivo e molto più 'feroce' di quello che possiamo sperimentare, data la potenza enorme della nostra stella.

Ad oggi, comunque, mancano 2 giorni al perielio della ISON, e per ora sembra proprio che la cometa stia procedendo bene e spedita alla sua velocità di circa 350 Km al secondo(!) Non ci sono segni evidenti di frammentazione, almeno dalle immagini che possiamo ricevere. Nei prossimi giorni, inoltre, altre sonde della costellazione della NASA che osservano da vicino il nostro Sole inizieranno ad avere nei loro campi visivi la cometa stessa, garantendo un posto in prima linea per l'unica porzione della sua orbita che non potremo mai osservare, a causa della luce del giorno.

Giuseppe Petriccahttp://astronomiapraticapertutti.blogspot.it/

Giuseppe Petricca bis mpi end

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