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Previsioni & Previsioni grafiche

Meteando.. Climatando.. Almanacco meteo-climatico del 13 marzo 2012

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in italiaIn Italia..meteando climatando articoli

.. proseguirà la fase anticiclonica lungamente in atto al Nord e al Centro, mentre una residua instabilità in ulteriore attenuazione e caratterizzata da forti venti, segnerà la giornata meteorologica all'estremo Sud e sulla Sicilia.

Dal punto di vista termico, l'influenza marginale del nucleo freddo in allontanamento dal meridione, condizionerà seppur in maniera lieve le temperature.

Altrove continueranno a permanere valori termici sopra la media stagionale.

 

In Europa..

.. non cambia la situazione segnalata anche per il nostro Paese.in europa bis

Occidente e Centro del Vecchio Continente, sono sotto l'influenza di un possente Anticiclone delle Azzorre, che apporta oltre a fasi di stabilità meteorologica, temperature molto gradevoli ovunque.

Diverso il discorso per l'Europa settentrionale e quella orientale, poste sotto l'influenza delle saccature cicloniche artiche in discesa lungo il bordo orientale dell'alta pressione.

Come conseguenza sono previste nevicate e basse temperature sulla parte settentrionale e su quella orientale della Scandinavia, nonchè tra Russia e Ukraina. Ancora e di nuovo sotto scacco nevoso la Turchia, letteralmente flagellata dalla neve in questo inverno 2011-2012.


verso quale tipo di tempoVerso quale tipo di tempo andiamo..

Niente di nuovo da segnalare. 

Le condizioni altopressorie e siccitose che hanno caratterizzato l'ultima fase meteorologica sul Nord e sul Centro del nostro Paese, continueranno a insistere senza grossi cedimenti almeno sino a fine settimana per ciò che attiene alle regioni nordoccidentali e sino ai primi giorni della prossima settimana per quanto concerne le regioni dell'alto e medio versante tirrenico.

Insomma non c'è di che stare allegri dal punto di vista delle riserve idriche se ci si riferisce al comparto agricolo nazionale e all'approvvigionamento dell'acqua per i bisogni della popolazione nella futura fase estiva. Solo la natura potrà determinare un'inversione di tendenza, sottoforma di fasi piovose primaverili, che allo stato attuale non sembrano delinearsi all'orizzonte.

Sarà utile a tal fine ritornare sul discorso nei prossimi editoriali, analizzando le proiezioni meteorologiche stagionali e i valori dei principali indici climatici, NAM ( North Annular Mode ) in primis.


info e didatticaInfo & Didattica

Temporale ( concetto semplificato ).

Fenomeno meteorologico caratterizzato da forti precipitazioni e scariche elettriche.

I temporali si sviluppano a seguito di intensi moti ascendenti che causano la genesi di cumuli a sviluppo verticale, che rispettano la sequenza cumulo, cumulo congesto, cumulonembo.

I temporali si dividono in frontali, convettivi e orografici.

I primi sono legati al sollevamento dell'aria calda preesistente da parte di un fronte freddo, nel secondo tipo rientrano quelli che si formano a seguito del sollevamento dell'aria calda al di sopra di suoli riscaldati, della terza categoria fanno parte i temporali che si formano in prossimità dei versanti sopravento dei rilievi.


Parliamo di climaParliamo di Clima..

 

University of Cambridge. Dubbi sul rapporto tra global warming e vegetazione

 

Venerdì 9 marzo 2012: University of Cambridge

Il Dr. Gareth Rees, ricercatore presso lo Scott Polar Research Institute, parlerà al più grande festival di scienza libera del Regno Unito il prossimo 17 marzo, illustrando la sua lezione sulla linea arborea lungo l’Artico e mettendo in discussione l'affidabilità delle previsioni sulla vegetazione.

Egli suggerisce che la relazione tra il riscaldamento climatico e la crescita degli alberi non è così semplice da determinare come si era inizialmente pensato.

Nell'ultimo secolo, la temperatura della superficie terrestre è aumentata di circa 0,7 °C in media, ma il riscaldamento globale era stato pensato per essere superiore alla media alle alte latitudini, come nel caso della regione artica.

Tuttora i modelli climatici prevedono che la tendenza al riscaldamento continuerà e che sarà maggiore nella regione artica. Secondo gli stessi modelli se la crescita della foresta mantiene il rapporto con il cambiamento climatico, gli alberi dovranno avanzare verso nord ad una velocità di circa 2 km l'anno.

Il Dr Gareth Rees afferma: "parlando in generale, secondo i nostri risultati, la linea di avanzamento degli alberi si è mediamente spinta decisamente verso nord, ma non troviamo alcuna prova di tassi di avanzamento grandi come due chilometri all'anno ovunque lungo il bordo Artico.

"Dove abbiamo informazioni più dettagliate, i nostri risultati suggeriscono che un tasso di circa 100 metri all'anno è più realistico. In alcuni luoghi, la linea degli alberi si sta spostando verso sud. La previsione di una perdita del 40% della tundra alla fine del secolo è probabilmente troppo allarmante ".

Agli alberi viene impedito di crescere in alcune zone a causa delle limitazioni climatiche. Gli scienziati ritengono che la zona di transizione dal continuo foresta boreale alla tundra - conosciuto come il limite della vegetazione arborea - risponderà alle temperature più calde muovendo verso nord.

Rees coordina un gruppo di esperti che stanno cominciando a mettere in discussione la misura in cui nella realtà sono confermate le previsioni rispetto alla vegetazione.

Lui e il suo team hanno iniziato il monitoraggio dal bordo artico nel Nord Europa, ma ci sono altri progetti in corso in Canada, in Alaska, nel nord della Scandinavia, della Russia e della Siberia.

Rees ha aggiunto: "Quello che stiamo dicendo è che quando si passa da un modello climatico a un modello di vegetazione, si può riscontrare che si esagera ciò che sta realmente accadendo. Inoltre, la risposta attorno al bordo artico non è affatto uniforme. In alcune località lungo l’Artico la linea degli alberi si sta spostando verso sud. "

Fonte: University of Cambridge.

Luciano Serangeli mpi end

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