Meteo Storia Italia: eventi meteo rimasti negli annali
17 dicembre 2010 neve su Roma: cronaca e REPORTAGE di un evento entrato nella storia
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- Pubblicato 17 Dicembre 2013
Il 17 dicembre 2010 la neve fece la sua comparsa sulla Capitale italiana: Roma registrò la seconda nevicata (anche se in gran parte della città con un accumulo molto velleitario) dell'anno 2010, dopo quella del 12 febbraio. Non capitava da almeno 40 anni che nevicasse per due volte nello stesso anno.
A differenza del 12 febbraio 2010, quel 17 dicembre 2010 fu una giornata molto particolare. La neve non era certa e il tutto si basava sulla resistenza della colonna d'aria e su un tempistica che si reggeva su un filo di lana.
L'ondata di gelo proveniente da NNE aveva già portato nevicate consistenti sulle coste adriatiche e qualche fiocco di neve in Pianura Padana e sull'Appennino, mentre per il settore tirrenico, la fase fredda entrò nel vivo solo dalla mattinata del 16 dicembre.
Nubi cumuliformi a sviluppo verticale provenienti da NW erano il preludio dell'avanzata del fronte freddo temporalesco che avrebbe portare la prima neve dell'inverno anche sulla Capitale, ma molti erano dubbiosi e reputavano che le nubi potessero giungere nel momento sbagliato e far impennare verso l'alto le temperature.
Eppure quel 16 dicembre Roma registrò una temperatura massima non superiore ai 4.5 °C (a Roma Boccea, dove risiedo, si misurarono +3.8°C) con cielo per la maggior parte del tempo sereno. Nevicò a Filettino, Monte Livata, Fiuggi, Priverno e qualche fiocco venne avvistato perfino a Sabaudia.
Quella sera giunse da Nord la -10°C ad 850 hPa, e ricordo ancora bene i simpatici momenti passati sul nowcasting romano del forum Romameteo, nella quale molti misero un bicchiere d'acqua sul davanzale aspettando che gelasse e facendo a gara per chi lo riscontrasse per primo.
Di notte a Roma il termometro scese non di poco: temperature minime ovunque comprese tra i -3°C e i -6°C. Si ghiacciarono tutte le fontane di Roma alle quali molti turisti scattarono foto meravigliose.
Quando uscii di casa notai con un filo di eccitazione che la temperatura minima era di -4.8°C, ma mi preoccupava la copertura nuvolosa ancora quasi del tutto assente. Arrivato a Piazza Mancini notai che le auto erano completamente ricoperte di brina, mentre i binari del tram risultavano quasi inutilizzabili, il tutto in un'atmosfera quasi irreale. Alle 11 si battevano i denti per il gelo (la temperatura era ancora all'incirca di un grado sotto lo zero, qualcosa di assurdo per una città come Roma!). Alle 12 si avvistarono i primi timidi fiocchi di neve con una temperatura ancora debolmente negativa.
Intanto a Santa Marinella e Civitavecchia (sul litorale a nord di Roma) un temporale nevoso scaricava neve in gran quantità, Venne chiusa l'autostrada A12 e a Cerveteri caddero 7-8 cm di neve. Fu un tripudio nevoso per quelle zone. Tenendomi costantemente in contatto telefonico con alcuni amici appassionati di meteo, appresi che la neve stava facendo uno strano giro, come se volesse evitare la Capitale, ma infiner, per le ore 12, la città capitolò.
La fioccata proseguì su ritmi blandi per almeno un'ora e mezza, ma intorno alle 13:20 la neve iniziò a cadere con buona intensità. Decisi di avventurarmi su per il Pincio, e quando scesi dal tram la neve cadeva in maniera intensa.
Gioia e tripudio nevoso erano palpabili, la neve scendeva a grosse folate che iniziarono ad imbiancare prati, tetti ed auto, ed ogni tanto si udiva qualche grido di felicità provenire da Piazza del Popolo, piazza ferita dai tremendi scontri di folla di soli 4 giorni prima. Dopo circa 70 minuti di neve moderata - a tratti forte – alla neve si sostituì il graupel, ma la temperatura iniziò inesorabilmente a salire a causa del richiamo d'aria caldo-umida da sud.
Fu molto brutto vedere la neve tramutarsi in pioggia, ma quel giorno per Roma fu comunque un trionfo meteorologico. Non si accumulò più di un centimetro di neve in centro e nelle zone Ovest della città, mentre in quelle Nord cadderò fino a 4-5 cm di neve.
Quella sera il richiamo di correnti caldo-umide e l'elevato gradiente termico tra suolo e quota fecero si che sulla città avanzarono celle convettive di una certa intensità: spettacolare supercella LP alle ore 19, con tante fulminazioni nube-suolo ad illuminare mesociclone e wall cloud. Il degno finale di una giornata davvero intensa.
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