Meteo Storia Italia: eventi meteo rimasti negli annali
La "BOMBA BIANCA" tirrenica del 17 Dicembre 2010
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- Pubblicato 18 Dicembre 2013
Nei giorni precedenti il 17/12/2010, si ebbe una retrogressione di aria gelida, ma secca, dai Balcani. La nuvolosità fu poca e concentrata alle coste adriatiche, dove si ebbero deboli nevicate.
La natura “secca” della massa di aria gelida consentì poche precipitazioni, ma fece piombare l'Italia intera in una morsa di aria gelida, con la temperatura che al mio paese, Calvanico (sa) a 400m, piombò a -10 gradi centigradi. Il 17/12/2010 una forte pertubazione atlantica fece ingrasso nel Mediterraneo.
La pertubazione, carica di correnti miti provenienti dal medio atlantico, lasciava presagire solo forti piogge per le Tirreniche, con deboli nevicate iniziali. In realtà, in Toscana, iniziò a nevicare fin sulle coste e le nevicate proseguirono tutta la giornata senza tregua ammantando Arezzo, Firenze e altre zone toscane, creando non pochi disagi. Il Libeccio mite non era riuscito a scalzare l'aria gelida precedentemente affluita.
Anche nel Lazio si ebbe una situazione analoga, con la neve che imbiancò perfino Roma e molte altre zone laziali. In serata la neve si tramutò in pioggia sulle pianure laziali. In Campania ricordo che quel giorno ero in biblioteca a Baronissi (Sa) a 200m, verso le 15.00 inizia a nevicare, e mi giungono segnalazioni di fiocchi fin sulle coste campane.
Mi preparo e salgo diretto a Calvanico(Sa) a 400m. Dopo un oretta la neve già si era tramutata in pioggia a Baronissi(sa) senza recare accumuli. Alle 17.00 arrivo a Calvanico(sa), il paesaggio, appena si entra nella “Conca Cravagnola”, appare ovattato, bianco e la neve cade a larghe falde.
Alle 18.00 comincio a temere che la neve si sarebbe tramutata in pioggia (trascuravo l'effetto conca indotto dai monti che separano Calvanico dalla Valle dell'Irno e che trattengono il freddo nella valle Cravagnola, impedendo alle correnti miti al suolo di entrarvi facilmente), ma la nevicata continua agguerrita e l'accumulo aumenta.
Quella serata fu un sogno, la neve mi tenne inchiodato alle lastre fino alle 23.30 con una nevicata CONTINUA, con l'accumulo che aumentava a vista d'occhio, sotto uno spettacolo rumoroso di Tuoni. Più tardi la neve iniziava a tramutarsi in pioggia, e dopo aver vissuto 8 ore continue di neve a larghe falde, capivo che ormai (come da previsione) la pioggia avrebbe pulito tutto a causa del “Libeccio Mite”. La pertubazione atlantica fu coniata “Bomba Bianca” a causa delle potenzialità nevose che mostrò sulle regioni Tirreniche.
In realtà la pertubazione, che fece sognare le regioni Tirreniche, poteva diventare un bomba bianca STORICA se fosse stata accompagnata da un pizzico di aria fredda Nord Atlantica. Tutti conosciamo le difficoltà che le coste Tirreniche mostrano per vedere grandi accumuli nevosi.
Se la pertubazione fosse stata accompagnata da un pizzico di aria fredda Nord Atlantica, il Libeccio in entrata sarebbe stato FREDDO e non avrebbe scalzato l'aria gelida precedentemente affluita da Est, le forti precipitazioni sarebbero state NEVOSE durante tutto l' evento sulle Coste Tirreniche, ammantando città come Amalfi, Napoli, Salerno e tutta la costa Tirrenica dalla Toscana alla Calabria. Nonostante il 'Libeccio mite' quella "Bomba Bianca" è comunque rimasta nel cuore dei Tirrenici.
Neve a Firenze (piazza Repubblica), il 17/12/2010
Neve ad Arezzo
Pierpaolo Gaudieri
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