L'angolo del direttore
Io, me e Irene. "La grande mela" e il "non evento" annunciatissimo..
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- Pubblicato 28 Agosto 2011
- Scritto da Luciano Serangeli
Sbarcheranno stasera a New York i gondolieri convocati in fretta e furia da un allarmatissimo sindaco Bloomberg e assunti a sostituire i solerti taxi newyorchesi per i prossimi giorni.
D'altronde lo sgangherato uragano di classe 1 arrivato sulla città ridotto allo stato di tempesta tropicale, il suo compitino l'ha svolto tutto.
Migliaia di studi televisivi sono stati attrezzati in tutto il paese, con annessi anchorman e anchorwoman, per testimoniare la "tempesta perfetta" che avrebbe innalzato il livello del fiume Hudson a livelli parossistici, tali da giustificare l'arrivo dei barcaioli veneziani nella "grande mela".
Come conseguenza, fiumi ( stavolta veri ) di dollari fruscianti sono piovuti ( letteralmente) nelle tasche degli sponsor di pannolini, gomme americane e formaggio fuso, con sommo vantaggio di tutti, a partire dai quadri dirigenziali per finire al personale tecnico dei media grandi, piccoli e piccolissimi.
Insomma un "uragano commerciale" di notevolissime proporzioni e chi se ne frega della precisione delle previsioni, nonchè della figuraccia finale a livello internazionale.
Business is business.
Peccato che, il tam tam mediatico con in testa il primo cittadino di New York, era cominciato molto in anticipo sulla data di impatto effettivo della tempesta sulla metropoli americana per eccellenza e che qualcuno avesse già fatto notare che il tutto sembrava veramente troppo affrettato.
Così è stato in effetti ma come si suol dire quel che fatto è fatto e a ridere rimangono solo gli organi di informazione grazie alla grande kermesse nazionale organizzata.
Come nella paradossale interpretazione di Jim Carrey a cui facciamo riferimento nel titolo di questo articolo, a farla da padrona è stata la schizofrenia, che lascia in ballo una domanda principale.
- Se tale tempismo fosse stato dimostrato ai tempi dell'uragano Katrina, pur non potendo evitare i danni ambientali, quante vite umane si sarebbero potute risparmiare?
Ma probabilmente la Louisiana e New Orleans non fanno cassetta come New York...
Luciano Serangeli
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