L'angolo del direttore
Quando i modelli numerici "danno i numeri".. I "fanta-run" delle stagioni intermedie
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- Pubblicato 30 Marzo 2012
- Scritto da Luciano Serangeli
Poco più di una settimana fa, si parlava a cena nel mio pub col Tenente Colonnello Daniele Mocio, di quanto nelle stagioni intermedie i modelli climatici fatichino più del solito ad inquadrare la situazione meteorologica non solo nel lungo ma anche nel medio termine, tanto che si ritiene nei periodi primaverili e autunnali di dover fare riferimento, ancor più del solito e sempre con l'aggiunta della propria esperienza personale, al breve termine, ovvero ai canonici 3 giorni o 72 ore come dir si voglia.
Se nei periodici di staticità forzata anticiclonica, come quello lunghissimo che stiamo vivendo ultimamente, il compito del previsore è facilitato dall'immobilismo atmosferico, appena entrano in scena importanti forzanti atmosferiche, che danno improvvisa dinamicità alle masse d'aria in gioco e riattivano i vigorosi scambi termici meridiani, tipici della stagione, i modelli fisico matematici vanno in chiara ed evidentissima crisi dal punto di vista delle proiezioni modellistiche, fornendo di run in run situazioni a volte completamente contrapposte o addirittura come nel caso dell'attuale run 18Z GFS, paradossali se prospettate per un determinato periodo dell'anno e per uno specifico territorio con caratteristiche climatiche consolidate e tipiche.
Ecco allora che ci troviamo a osservare ilarmente carte come quella a 324 ore, che vedono il bacino del Mediterraneo invaso da termiche a 850 hPa che potrebbero fare invidia a quelle dello scorso gelido e nevoso febbraio.
Una bella -8 sul NordEst, un'altrettanto sontuosa -6 ad abbracciare quasi l'intero Stivale, sia sul lato adriatico che su quello tirrenico, fino ai confini di Puglia e bassa Campania, mentre una -4 occupa il NordOvest, il nord della Sardegna, il restante territorio della Campania e gran parte della Basilicata.
Altrove una -2 e una 0, eccezion fatta per la Sicilia meridionale sotto una positiva termica +2.
Non c'è che dire se si considera che la data che leggiamo è quella del 12 aprile 2012.
Quello che più importa in questi casi e non prendere sul serio una proiezione così sbilanciata verso un eccesso termico negativo, che non corrisponde ne ai canoni climatici del periodo stagionale, ne statisticamente ai territori che verrebbero coinvolti da un'irruzione fredda di tale portata.
L'importante è rimanere coi piedi ben piantati per terra e la testa sulle spalle, aspettando il successivo run GFS che sconvolgerà totalmente una visione algida così estrema.
Nel contempo è proprio il caso di dire, come spesso accade:
I modelli numerici "hanno dato i numeri" anche stavolta..
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