L'angolo del direttore
TELECONNESSIONI KAPUTT! AO+3 NAO+2 ma Getto Polare ai Tropici e AMERICA nel GELO SIDERALE
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- Pubblicato 05 Gennaio 2015
- Scritto da Luciano Serangeli
E' debacle totale della letteratura classica meteorologica e dei parametri atmosferici di base che la governano.
Tutto ciò che continua ad essere dato per granitica certezza scientifica, sempre più spesso non trova riscontro nella realtà oggettiva degli eventi meteorologici che governano il pianeta, cosicchè affidarsi ai sempre più smentiti princìpi fondamentali degli Indici Climatici o Teleconnessioni che dir si voglia, diventa un mero esercizio convenzionale, dai risultati sempre più labili, nonchè contraddittori rispetto agli assunti cui si perviene applicandone le regole di base.
Se è vero che i risultati analitici che si ottengono analizzando in un dato momento temporale la selva di Indici Climatici esistenti o di nuova generazione spesso si annullano l'un l'altro, è quantomeno imbarazzante che a smentire uno specifico Indice Climatico sia se stesso.
Non si può nemmeno parlare di eccezione che conferma la regola perchè la Fisica non ammette eccezioni ma tutt'al più variabili.
Ed è proprio nell'esistenza di possibili variabili probabilmente ancora sconosciute o superficialmente conosciute e sperimentate, che probabilmente si nasconde l'eccessivo margine di errore sempre più evidente nelle Teleconnessioni per come le conosciamo e ne applichiamo i princìpi attualmente.
Senza indugiare oltre veniamo al sodo della questione.
La scuola meteorologia insegna che con un valore positivo dell'Arctic Oscillation, il Vortice Polare risulta forte e compatto alle alte latitudini, con isobare molto ravvicinate e quindi in presenza di debolissime ondulazioni della Corrente a Getto, che con i fronti perturbati che la accompagnano interessa esclusivamente le alte latitudini, come possiamo vedere chiaramente nell'illustrazione sulla destra.
Stesso discorso può essere fatto al riguardo della North Atlantic Oscillation, che se in fase positiva contemporanea a quella dell'Arctic Oscillation, si può sovrapporre in un unico pattern atmosferico con la stessa, come spesso dichiarato in meteorologia per il trittico AO, NAO, NAM.
Di tutt'altro aspetto appare invece la situazione che si prospetta per la metà della settimana in corso, quando, nonostante i valori dell'Arctic Oscillation a +3 saranno ampiamente positivi, come anche quelli della North Atlantic Oscillation a +2, la Corrente a Getto Polare (non quella Subtropicale) si spingerà a sfiorare le latitudini tropicali, sorvolando la Florida e trasportando sul settore centrale e orientale del Nord America temperature e fenomeni letteralmente infernali.
Un solo esempio:
Philadelphia, Washington e New York, che non sono esattamente a latitudini prossime al Circolo Polare artico, ma precisamente la prima alla stessa latitudine di Cosenza, la seconda di Palermo e la terza di Napoli, vedranno approssimativamente temperature a 500 hPa ( circa 5200 metri) di -42 gradi, a 850 hPa ( circa 1500 metri) di -24 gradi e al suolo di -16 gradi.
Il tutto accompagnato da abbondanti nevicate e venti che in alcuni specifici territori potranno risultare anche forti.
Non c'è che dire. Non c'è male per un contesto meteorologico contrassegnato da AO e NAO robustamente positive e che vorrebbero il Vortice Polare insistere a latitudini molto settentrionali.
Ma vediamoli insieme gli step dell'odierno run 0z di GFS che illustrano la situazione appena descritta.
La Corrente a Getto Polare scenderà sin sulla Florida a sfiorare i Tropici.
A 500 hPa (circa 5500 metri di quota) le temperature oscilleranno intorno ai -40°C.
A 850 hPa (circa 1500 metri di quota) le temperature oscilleranno intorno ai -24°C.
Al suolo le temperature oscilleranno intorno ai -15°C.
Il valore dell'Arctic Oscillation oscillerà intorno a +3.
Il valore della North Atlantic Oscillation oscillerà tra +1 e +2.
In conclusione, risulta evidente come sia assai probabile che i segnali inizialmente timidi e che giungono sempre più numerosi da parte di molti scienziati del clima, condurrà a una riconsiderazione generale dei sistemi classici di valutazione degli schemi (pattern) atmosferici predittivi del tempo meteorologico.
Gli studi a tale riguardo, in gran parte condotti agli inizi del secolo scorso, mostrano sempre più evidenti notevoli crepe, risultando spesso inadatti alla valutazione dei molteplici fattori climatici terrestri, aerei e marini, mutati negli ultimi 100 anni e in maniera ancora più rapida nell'ultimo trentennio di evidente cambiamento climatico.
E' ora di aggiornare come in qualsiasi scienza le vecchie conoscenze, integrandole con le nuove sopravvenute, perchè il gap tra teoria ed eventi reali non assuma una forbice sempre più ampia e fonte di notevoli rischi al riguardo della valutazione dei rischi climatici e dell'adeguata prevenzione da adottare.
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Riferimenti:
1 Arctic sea-ice movement pattern, and Arctic Rapid Change Pattern (Arctic dipole anomaly)
2 Arctic Rapid change Pattern (ARP) and ARP Index
3 Dipolo Artico: l'anomalia barica del Vortice Polare che inverte l'interpretazione dell'Arctic Oscillation
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