L'angolo del direttore
Major Stratwarming alla 10 hPa si, ma nessuno split in Stratosfera e asse del VPS sfavorevole all'Europa
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- Pubblicato 30 Gennaio 2014
- Scritto da Luciano Serangeli
E' ormai pressochè certo che entro una settimana e proseguendo verso le 200 ore o giù di li, la media Stratosfera, alla quota di 10 hPa - circa 31 km -, subirà quello che in gergo tecnico viene detto un sudden warming, ovvero un improvviso o per chi preferisce, repentino riscaldamento, di tipo major, cioè di oltre 30 gradi centigradi.
Eccoci in presenza dunque di un regale Major Stratwarming.
Diamoci idealmente appuntamento nel tratto di Oceano Atlantico che separa la Groenlandia dall'Islanda, sempre alla quota di 10 hPa, per poter verificare che passeremo nell'arco di una settimana dagli attuali-68 gradi centigradi ai molto meno impressionanti -16, per poi proseguire nei giorni successivi fino ai -12.
Il gioco è fatto dirà qualcuno. E invece no.
Ogni qualvolta si parla di Stratwarming in atto, i più tirano fuori la grancassa e giù a fare festa, come se la sola sua esistenza in atmosfera significasse per il nostro Paese la certezza matematica di randellate gelide di matrice artica, continentali o marittime che siano.
Così non è, a meno che non si voglia scadere nel luogo comune o nella leggenda metropolitana.
Non è mai automatico infatti, che la scaldata in media Stratosfera possa scendere con certezza matematica sino alla bassa Stratosfera, per poi propagarsi nella sottostante Troposfera.
Spesso non accade.
Anche qualora ciò avvenisse, bisognerà valutare al momento opportuno che vi sia coupling (accoppiamento) tra le dinamiche stratosferiche e quelle troposferiche, ovvero che la Troposfera accolga e riproduca al suolo il disturbo termico-barico proveniente dall'alto.
Va inoltre ricordato che il normale asse, che tendono ad acquisire sia il VPS (vortice polare stratosferico) che il VPT (vortice polare troposferico), è posizionato tra Canada e Siberia.
Non è plausibile nemmeno l'ipotesi di uno split (scissione) del VPS.
Spesso infatti si fa confusione, limitandosi a guardare le carte termiche a 10 hPa, le quali danno l'illusione ottica di una scissione (split) in due parti del VPS, determinata esclusivamente dalla presenza su di esse di due zone marcatamente più scure e distaccate.
La mappa sottostante ne è una riprova.
Si tratterà invece di una semplice strozzatura del VPS; un allungamento dello stesso che non presenterà nessuna zona di alta pressione frapposta tra i due nuclei più freddi, i quali si posizioneranno come da norma statistica, uno sull'America Settentrionale, l'altro sulla Siberia.
Stando alle mappe attuali e qualora esse dovessero riprodursi al suolo, l'Europa e nella fattispecie l'Italia, risulterebbe essere sotto una wave 2 atlantica (onda altopressoria) massiccia ed estesa lungo i paralleli, fattore questo che la porrebbe al riparo dagli attacchi del nucleo gelido del VPT ( vortice polare troposferico) più prossimo alle nostre zone.
Ed eccola la reale situazione barica che evidenzia come non vi sia una situazione di split del VPS.
Questo è quanto ci suggeriscono le mappe attuali della Stratosfera, ma chissà che tutto ciò non venga poi smentito da un'evoluzione dei fatti atmosferici completamente diversa da quella sin qui descritta...
Monitoriamo e vedremo.
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