Editoriali
Inizia la Primavera Meteorologica tra Scambi Meridiani e Deja Vu
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- Pubblicato 01 Marzo 2016
- Scritto da Luciano Serangeli
Esordisce oggi, primo marzo 2016, la nuova stagione primaverile meteorologica, in attesa che il prossimo 20 marzo alle 04:30 abbia inizio quella astronomica.
Questo è il periodo dell’anno (la primavera), in cui con maggior frequenza si scontrano due forze termiche contrapposte. Quella fredda invernale, che tende a resistere sui propri territori di pertinenza, e quella calda primaverile che inevitabilmente avanza verso nord, favorita da una mutata inclinazione terrestre sempre più propizia ad un’abbondante radiazione solare.
Dalla titanica lotta a sottrarsi a vicenda latitudini improprie da conquistare, scaturiscono i cosiddetti SCAMBI MERIDIANI, o per meglio dire gli scambi termici meridiani (qui la didattica), che proprio a causa del forte contrasto tra due forze di natura opposta, danno luogo a fenomeni meteorologici sempre intensi, talvolta anche violenti e catastrofici, come stiamo verificando in questi giorni al riguardo dei danni e delle vittime umane causate dal forte vento.
Ma quello che più mi ha colpito leggendo un mio vecchio articolo della fine di febbraio 2011, è che a prescindere da Nino o Nina in atto, Warming o Cooling stratosferico in atto, il racconto meteo-climatico della realtà appena trascorsa e di quella a venire è il medesimo. Cambiano gli anni (ne sono passati 5) ma non cambia quasi una virgola di quanto ci lascia la stagione invernale giunta al capolinea, così come ciò che ci prospetta quella al suo esordio. Tutto questo è chiaro sintomo che statisticamente gli scenari sono sempre gli stessi da molti anni e che quindi, cominciando a fare media, ci dicono una cosa sola per nulla nuova, ovvero che lo si voglia smentire perché ci sa di retorica di massa o meno, il cambiamento climatico è cosa innegabile.
Ho voluto così estrapolare da quel vecchio editoriale le similitudini (e sono tante) adattabili in maniera quasi indistinguibile al 2011 come al 2016.
Ed eccole qui:
- Stiamo viaggiando da molto tempo su valori termici estremamente miti, che hanno fatto anticipare il germogliare e la fioritura di molte piante.
- Lo spiffero fastidioso d'aria, quello che rabbrividisce un po’, continuerà ad arrivare, ma sarà episodico, ormai breve. A volte sembrerà violento, ma si rivelerà effimero e illusorio e alla fine remissivo rispetto alla sempre crescente radiazione solare delle giornate che si sono notevolmente allungate.
- Giornate mitigate, quelle attuali, da una rinnovata inclinazione dell'asse terrestre, che inevitabilmente porteranno le grandi masse d'aria e di energia termica fredda, ad essere sostituite da quelle ben più addolcite di una superficie terrestre sempre maggiormente riscaldata.
- Ed è proprio quando gli scambi termici meridiani cominceranno a prendere più forza che quel freddo tanto atteso e mai arrivato inizierà a mostrarsi più irrequieto. Irrequieto sia chiaro e non prolungato e stanziale. Non ci si facciano illusioni. E' vero, non sarà disposto a cedere il passo facilmente alle correnti via via più miti, che dai tropici invaderanno con sempre maggior baldanza i territori al limite del Circolo Polare Artico. Quasi a punire quest'invasione di campo, dalle latitudini gelide scenderanno fino a lambire l'Africa del Nord colate fredde distoniche rispetto agli Indici Climatici in atto, e proprio per questo irrilevanti nei grafici degli stessi, che continueranno a mostrare uno sconcertante e continuo segno positivo o neutro.
- Come l'elastico della fionda si spinge in avanti velocemente e allo stesso modo torna indietro rapidissimo, risultando impercettibile nel suo moto all'occhio umano, così gli affondi artici saranno profondi ma di breve durata e via via sempre meno marcati e duraturi.
- Non c'e stato e non ci sarà insomma, esattamente come lo scorso anno, quell'inverno da raccontare alle future generazioni. E neanche la breve irruzione fredda che stiamo attendendo per i prossimi giorni sarà una novità. Non suonerà a fanfara di inversioni di tendenza o di cicli. Sarà solo il primo dei classici colpi di coda invernali della stagione. I cicli termici li determina madre natura e si chiamano così proprio perché destinati a caratterizzare un certo numero di anni. Noi italici d'altronde, immersi nel catino caldo del Mediterraneo e protetti da Alpi ed Appennini, dovremmo aver imparato da un pezzo contro ogni bubbola nostrana, che siamo mediterranei e che la mitezza è la nostra norma. L'eccezione è assai rara e conferma solo la regola.
- E di mitezza in mitezza signori attenzione, perchè le bubbole, che sono funghi di bosco, tra poco saranno sostituite dai novelli fiori. E' primavera svegliatevi bambine...
Luciano Serangeli
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