Editoriali
La GRANDINE a Primavera; è innocua o pericolosa. I DETTAGLI
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- Categoria principale: Meteo Italia
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- Pubblicato 15 Maggio 2015
- Scritto da Luca Angelini
Tra tutte le idrometeore, ossia tra i tanti tipi di precipitazione, la grandine è senz'altro quella più pericolosa. Ma cos’è in sostanza la grandine? E’ una precipitazione solida formata da pezzi di ghiaccio che cadono esclusivamente dalle nubi temporalesche, ossia dai cumulonembi. Da questo primo concetto possiamo dedurre che le caratteristiche primarie della grandine dipendono in generale dalla fisica della nube e dal suo sviluppo verticale.
Le correnti verticali, dette convettive, portano l’agglomerato di ghiaccio presente nella nube temporalesca a scendere e poi risalire a grandi altezze, quindi rispettivamente a fondere parzialmente a quote basse, salvo poi ri-gelare in ad alta quota. Più giri compirà il nostro chicco di grandine così costituito all’interno della nube, più si formerà e diventerà grande.
Va da sè che cumulonembi molto sviluppati in altezza (anche fino 10-12 km), dotati quibdi di una maggiore energia cinetica tipica delle situazioni estive, porteranno a grandine di dimensioni maggiori. Questo anche perchè la forza notevole delle correnti ascendenti permetterà ai chicchi di rimanere in sospensione fino a che questi ultimi avranno assunto un peso decisamente elevato, ma non solo.
I chicchi di grandine saranno anche molto più duri perchè nel loro continuo saliscendi all’interno della nube avranno catturato altre particelle di ghiaccio e di acqua, la cui alternanza conferisce al chicco la tipica forma sferoidale a a strati successivi più o meno brinati. Il loro peso porterà i chicchi a cadere in maniera estremamente veloce, raggiungendo il suolo praticamente intatti. La situazione appena descritta porta alle tipiche grandinate accompagnate da danni, anche ingenti (vedi video situato in basso relativo ad una violentissima grandinata estiva nell’Imolese).
La grandine però non è sempre così “cattiva”. Può presentarsi anche sotto forma più coreografica e “simpatica”, ovvero senza causare danni di particolare rilevante. E’ il caso delle grandinate di Primavera (in primavere climaticamente normali), allorquando l’energia a disposizione delle nubi temporalesche è molto minore, così come anche la potenza delle correnti ascendenti.
Va da sè che le dimensioni verticali della nuvola, visto lo spessore troposferico meno dilatato rispetto all’estate, saranno più contenute (anche solo 5-6 km) e i processi di saliscendi dei nostri chicchi di grandine daranno luogo ad una precipitazione finale assai più sottile e praticamente inoffensiva (o quasi). Per contro le temperature più basse all’interno della colonna d’aria favoriranno una precipitazione più fitta, anche più "morbida", e con probabile accumulo al suolo.
In conclusione: attenzione alle grandinate estive, soprattutto in Val Padana, notoriamente più battuta dagli eventi estremi, niente paura per le grandinate primaverili; se la primavera è normale (e attualmente non lo è) sono tutto fumo e niente arrosto.
Luca Angelini
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