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L'irrequietezza del fiume Mississippi e le opere di ingegneria per contenerlo. FOTO

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Il "controllo" umano del fiume continua nonostante la natura stia lavorando per modificarne la superficie topografica.

mississippi"Neanche diecimila commissioni fluviali possono domare quel flusso senza legge, ne frenare o limitare il suo cammino". Così recitava Mark Twain nel descrivere uno dei principali fiumi del mondo.

Il suo pessimismo nel descrivere il Mississipi ha fatto poco per scoraggiare il lavoro della Mississippi River Commission. Da quando è stata creata, nel 1879, questa divisione della US Army Corps of Engineers ha intrapreso una lunga campagna per controllare il fiume. Argini, dighe, sfioratori, sbarramenti e altre infrastrutture, queste le "armi" usate per evitare che il fiume abbandonasse il suo corso attuale. Se lasciato ai processi naturali,infatti, il Mississippi potrebbe migrare verso ovest e fondersi con il fiume Atchafalaya, prendendo un percorso più a sud verso il Golfo del Messico. Un tale cambiamento potrebbe rappresentare una crisi esistenziale per le città portuali come New Orleans e Baton Rouge, privandole dell'acqua che è stata fondamentale per la loro nascita.

Nel 1950 fu chiaro al Corpo d'Armata che il grande fiume cominciava a spostarsi, poichè la quantità di acqua che fuoriusciva dal Mississippi e che iniziava a scorrere nel fiume Atchafalaya era aumentata dal 10 % nel 1850 al 30% nel 1950. Nel 1953, il Corpo d'Armata giunse alla conclusione che il fiume avrebbe cambiato corso entro il 1990, se non controllato.

E' dal 1950 che si lavora per preservare lo status quo. Questa serie di immagini satellitari acquisite dall'Operational Land Imager, sul Landsat 8, offre una vista di alcuni dei pezzi chiave della infrastruttura di controllo fluviale utilizzata per gestire il basso Mississippi. In queste immagini a falsi colori, l'acqua appare blu; la vegetazione è verde; i terreni e le zone urbanizzate nude sono rosa, grigio o marrone. La prima immagine è un mosaico di sei scene acquisite nel febbraio 2014. La vista ampia aiuta ad illustrare la relazione tra il Mississippi e il fiume Atchafalaya.

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Mentre l'attuale corso del fiume Mississippi lo porta a sud est di New Orleans, le forti lanche, ossia i meandri fluviali morti le cui acque sono stagnanti, in diversi punti lungo il fiume mostrano come bruscamente potrebbe cambiare rotta. In dettaglio le caselle bianche mostrano alcuni dei pezzi chiave delle infrastrutture che l'Army Corps ha costruito per controllare il Mississippi, e proteggere le comunità da gravi inondazioni.

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La casella più settentrionale (vedi sopra per i dettagli) mostra una parte della vecchia struttura di controllo del fiume, una raccolta di argini, serrature, chiuse e canali che impediscono all'acqua del Mississippi di spostarsi  verso ovest per unirsi all'Atchafalaya. Il controllo del fiume è progettato in modo che il 70% del flusso del Mississippi continui a scorrere nel canale principale, e solo il 30 % di scorrere invece nell'Atchafalaya.

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A sud del vecchio controllo del fiume vi è il canale di scarico Morganza, una struttura di controllo delle inondazioni, che devia l'acqua nell' Atchafalaya durante le piene estreme. Da quando l'Army Corps costruì lo scolmatore nel 1954, esso è stato utilizzato solo due volte nel 1973 e nel 2011. Un altro importante scolmatore, il Bonnet Carré (sotto), si trova appena a est di New Orleans. Durante le gravi inondazioni, devia l'acqua dal fiume Mississippi nel lago Pontchartrain. Il Bonnet Carré è stato aperto per dieci volte da quando è stato completato nel 1929.

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L'immagine finale mostra il sistema di dighe-fortezza che protegge Morgan City, Bayou Vista e Patterson, Louisiana, dalle inondazioni sul fiume Atchafalaya.

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Anche se tutte le infrastrutture mantengono il Mississippi navigabile e proteggono le comunità durante le piene, c'è comunque un aspetto negativo. Prima di queste opere di ingegneria fluviale, il sistema combinato dei fiumi Mississippi-Atchafalaya trasportava una media di 400 milioni di tonnellate di sedimenti nelle coste della Louisiana ogni anno, oggi la media è più simile a 170 milioni di tonnellate, un calo del 60 %.Questa carenza di sedimenti ha contribuito, insieme con l'aumento del livello del mare e la subsidenza, ad una diffusa perdita di terreno nella costa della Louisiana. Nel corso degli ultimi 80 anni, il delta ha perso quasi 5.000 chilometri quadrati, una zona quasi le dimensioni del Delaware.

Ali Dorate

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