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Piogge COPIOSE travolgono la Norvegia, l'innalzamento della SNOW LINE causa l'esondazione di fiumi e torrenti

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 Il flusso umido atlantico da SO causa gravi alluvioni in Norvegia.

31 Ottobre 2014

L’intenso e tiepido flusso sud-occidentale, di aria sub-tropicale oceanica, che nei giorni scorsi ha investito la Scandinavia, il mar Baltico e la Russia europea, oltre a causare un sensibile rialzo delle temperature, che sono schizzate a +5°C +6°C sopra le medie di stagione, ha prodotto anche piogge molto abbondanti su buona parte della Norvegia sud-occidentale, dove diversi fiumi sono esondati, causando notevoli danni.

Il poderoso flusso caldo e umido da SO, di origine sub-tropicale oceanica, che si è attivato lungo il bordo orientale della profonda depressione d’Islanda, attiva con un profondo minimo depressionario davanti le coste della Norvegia settentrionale, è andato da subito ad interagire con i rilievi che caratterizzano la costa norvegese, dando luogo a intense e persistenti precipitazioni che hanno determinato la rapida piena dei principali fiumi e corsi d’acqua che scorrono lungo le strette vallate norvegesi.

Se a ciò si aggiunge il repentino rialzo della “snow line”, fino a quasi i 1900-2000 metri, indotto dall’avvezione calda proveniente dal vicino Atlantico, ecco che si crea l’ambiente ideale per pericolose inondazioni.

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Questo incremento termico, per certi versi, è risultato quasi letale. Difatti, il rapido innalzamento della quota neve sui rilievi norvegesi, prodotto dall’afflusso dell’aria mite d’origine oceanica, particolarmente calda a 850 hpa (ciò ha permesso l’assorbimento di una maggiore quantità di vapore acqueo, sia dall’Atlantico che dal mar del Nord, in seno al flusso pre-frontale), ha fatto in modo che la pioggia cadesse su aree precedentemente innevate.

Si è così venuta a creare quel tipo di situazione in cui la pioggia fonde la neve caduta precedentemente sotto una certa quota, producendo un notevole sovraccarico di acqua che scivolando lungo il pendio dei monti va ad ingrossare il corso dei principali bacini fluviali, creando grandi ondate di piena che si riversano a valle con tempi di corrivazione davvero ristretti.

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Specie se in presenza di vallate strette e contraddistinte da una notevole acclività. Questo eccesso di pioggia caduta in montagna, enfatizzato dal considerevole “forcing” orografico esercitato dai monti della Norvegia all’umidissimo flusso oceanico sud-occidentale, è all’origine delle alluvioni che in questi giorni hanno travolto le cittadine norvegesi di Odda, Flam e Voss, causando danni considerevoli.

La situazione più grave si è riscontrata proprio nella città di Odda, dove a causa del carico idrico è esondato il lago a monte del centro abitato. L’esondazione dello specchio lacustre ha ingrossato il torrente Opo, che straripando ha inghiottito ben cinque abitazioni, spazzate via dalla piena delle sue acque. Per fortuna non si hanno notizie ne di vittime, ne di feriti, grazie al tempestivo intervento delle autorità norvegesi che tramite gli elicotteri hanno tratto in salvo una decina di persone. Ma le inondazioni prodotte dalle abbondanti piogge di questi giorni hanno interessato anche Voss e Flam.

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La linea ferroviaria tra Bergen e Voss è stata interrotta, mentre alcuni villaggi nel vicino entroterra montuoso risultano ancora isolati, vista l’impraticabilità delle principali reti viarie. Diversi anche i ponti resi inagibili dalle piene.

Fortunatamente, nelle ultime 24-36 ore, il tempo è rapidamente migliorato sulle regioni di Sogn og Fjordane e Hordaland, quelle più duramente colpite dalle alluvioni, grazie al progressivo innalzamento di latitudine, con un cuneo stabilizzante fino al mar del Nord, del promontorio anticiclonico dinamico sub-tropicale, in queste ore in fase di rafforzamento fra l’Algeria, il Mediterraneo centro-occidentale e la Francia, dove è in atto un significativo aumento del campo di geopotenziale in quota. Ma si tratterà di un miglioramento del tutto effimero.

Già da domani la Norvegia meridionale sarà raggiunta da un nuovo fronte caldo, facente capo alla profonda depressione extratropicale in fase di approfondimento sul nord Atlantico, nel tratto di oceano a sud dell’Islanda. Questo sistema frontale, sotto la spinta del “getto polare”, che nel contempo si rinnoverà lungo il margine meridionale della vasta circolazione ciclonica per l’inasprimento del “gradiente di geopotenziale” fra l’Atlantico islandese e l’Atlantico portoghese, nel corso della giornata di domenica si sposterà in direzione della Norvegia, causando nuove piogge che dovrebbero risultare a tratti anche abbondanti, soprattutto nell’area attorno Bergen, dove il “forcing” orografico dei rilievi norvegesi all’umido flusso pre-frontale da S-SO esalterà le precipitazioni.

Daniele Ingemi

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