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MALTEMPO intenso fra Grecia e Balcani; tanta neve FRESCA imbianca le montagne, oltre 30 cm sul monte Olimpo
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- Pubblicato 26 Ottobre 2014
- Scritto da Daniele Ingemi
Nei giorni scorsi una intensa ondata di maltempo, caratterizzata da forti piogge, violente manifestazioni temporalesche, grandinate e persino rovesci di neve a quote di bassa montagna, ha duramente flagellato buona parte della Grecia, la Macedonia e il sud della Bulgaria, dove purtroppo si contano molti danni e disagi.
Lo spostamento verso levante della depressione extratropicale, assieme all’annesso sistema frontale nei bassi strati alimentato dall’aria polare marittima scivolata sul bacino centrale del Mediterraneo, ha prodotto precipitazioni veramente molto abbondanti. Ulteriormente esaltate dall’azione del “forcing” orografico (stau) e dal fitto “gradiente termico verticale” che ha caratterizzato la circolazione depressionaria, ormai colma di aria fredda nella media troposfera, innescando una convenzione forzata.
Soprattutto sulla Grecia occidentale, dove in meno di 24 ore sarebbero caduti fino a 160 mm nella cittadina di Menidi. Piogge abbondantissime che non potendo essere ben smaltite dal terreno, vista anche l’intensità del rain/rate, hanno prodotto una “flash flood” che ha travolto la piccola cittadina greca. Ma l’occlusione a carattere freddo, associata all’ormai ex depressione adriatica, spingendosi verso est, ha portato piogge molto abbondanti anche fra Macedonia, Grecia settentrionale e Bulgaria meridionale.
Queste precipitazioni intense hanno cagionato diverse criticità in tre distretti nella parte meridionale del paese, fra Smolyan, Kardzhali e Haskovo. Particolarmente colpito è stato il villaggio di Smolyan Banite dove si sono verificate inondazioni e frane, mentre il centro della città di Haskovo è finito sott’acqua. Ma se lungo le aree costiere della Grecia e nel sud della Bulgaria è caduta tanta pioggia, sui rilievi dei Balcani meridionali buona parte delle precipitazioni hanno assunto prevalente carattere nevoso, fin sotto i 1000 metri.
L’afflusso a tutte le quote della troposfera dell’aria fredda, d’origine polare marittima, scivolata sull’Adriatico, ha favorito un consistente calo della “snow line” fra i rilievi della Serbia, del Montenegro, dell’Albania, della Macedonia, della Grecia e della Bulgaria. Durante l’avvento dei rovesci più intensi, associati al passaggio del settore post-frontale dell’ormai vecchia depressione adriatica, le nevicate hanno imbiancato anche l’area della capitale bulgara Sofia, mentre oltre 30 cm di neve fresca sono caduti, tutti di un colpo, sulla cima dello Charni Vrah e del Monte Vitosha
. Le improvvise nevicate, che a causa dei forti venti in quota hanno assunto carattere di autentiche bufere, hanno costretto le autorità bulgare a rendere obbligatorio l’utilizzo delle catene e dei pneumatici da neve a tutti i veicoli in transito sui passi di Pamporovo, Rozhen e Prevala. Ma le nevicate, spesso accompagnate da forti rovesci a prevalente sfogo temporalesco, hanno imbiancato le principali vette della Grecia, incluso il monte Olimpo, circa 2650 metri, la seconda montagna più alta dei Balcani, tra le regioni della Tessaglia e la Macedonia
In appena 36 ore sul monte degli Dei sarebbero caduti fino a 30 cm di neve fresca, sotto forma di autentiche bufere, mentre la colonnina di mercurio sarebbe scivolata al di sotto dei -5°C. Un evento davvero notevole per il mese di Ottobre, sicuramente uno dei più prematuri se si pensa che pochi giorni prima la presenza di un robusto promontorio anticiclonico sub-tropicale continuava a garantire condizioni climatiche simil estive, con temperature prossime ai +30°C in riva al mare. Ma belle nevicate hanno imbiancato pure le montagne fra Macedonia e Albania, con accumuli fin sotto i 1000-900 metri.
Intanto sia oggi che domani, la circolazione depressionaria, ormai evoluta in un modesto “CUT-OFF” in lento colmamento sopra l’Egeo, produrrà nuove piogge e nuovi rovesci fra il sud della Bulgaria, la Tracia e la Turchia nord-occidentale, con precipitazioni a prevalente sfogo di rovescio o temporale che interesseranno l’area del Bosforo e il mar di Marmara. Al contempo, il significativo “gradiente barico orizzontale” presente sul lato settentrionale della vecchia circolazione depressionaria che contrasta con l’imponente anticiclone presente fra Bielorussia e Russia occidentale, continuerà ad attivare venti intensi, prevalentemente da NE e E-NE, che spazzeranno il mar d’Azov, la Crimea, e il settore centro-occidentale del mar Nero, con raffiche che in serata potrebbero lambire la soglia dei 60-70 km/h.
Ma con picchi che localmente, specialmente lungo le coste della Crimea, e lungo il litorale rumeno nei pressi della città di Costanza, potrebbero toccare gli 80 km/h. Già in queste ore venti forti, da E-NE e Est, stanno spazzando le coste della Crimea affacciate sul mar d’Azov, con raffiche fino a 72 km/h a Heniches'k.
Questi venti di burrasca, da E-NE e NE, che spazzeranno il mar Nero, solleveranno un moto ondoso importante, con onde di “mare vivo” alte anche più di 2.5 – 3.0 metri che si dirigeranno in direzione delle coste di Romania e Bulgaria, dando luogo a mareggiate di debole intensità.
Daniele Ingemi
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