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Didattica figure atmosferiche

ITCZ ( InterTropical Convergence Zone )

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POSIZIONE_ITCZ_GIUGNOITCZ. InterTropical Convergence Zone

Parte prima: Didattica

Tratteremo di una Teleconnessione ( indice climatico ) che nel semestre caldo condiziona climatologicamente  l’intero Emisfero Nord ( Emisfero Settentrionale o Boreale ) e in particolare di come esso possa determinare ondate di caldo e/o siccita’ in ambito mediterraneo e nell’intera Europa centro-meridionale.

SINTESI

L’ITCZ ( InterTropical Convergence Zone-Zona di convergenza intertropicale ), indica la zona di convergenza ( incontro ) degli Alisei dell'emisfero Nord che spirano da nord est verso sud ovest e quelli dell'emisfero Sud  che spirano da sud-est verso nord-ovest.

A seconda delle stagioni la linea di convergenza tra gli Alisei dell’emisfero nord e quelli dell’emisfero sud varia e determina quello che e’ denominato equatore climatico ( equatore fluttuante ), posizionato di volta in volta piu’ a nord o piu’ a sud dell’ equatore geografico ( equatore fisso o astronomico ).

Semplificando ulteriormente, rispetto all'equatore astronomico situato a zero gradi di latitudine e che divide la terra nei due Emisferi ( Boreale o Settentrionale e Australe o Meridionale ) , l'equatore climatico fluttua a seconda delle stagioni verso Nord o verso Sud.

SVILUPPO

Parliamo in definitiva della effettiva latitudine dell’equatore che con l’alternarsi delle stagioni fluttua verso nord durante la stagione estiva boreale, verso sud in quella australe.

Per cio’ che attiene all’Emisfero Boreale ( Emisfero Settentrionale ), una ITCZ posizionata eccessivamente verso nord e’ causa di una maggiore espansione degli Anticicloni Subtropicali ( Azzorre e Africano ) e in particolare dell'Anticiclone Subtropicale Africano verso i paesi del  Mediterraneo e l'Europa centro-meridionale in generale. Questo tipo di Alta Pressione ( quella Subtropicale Africana ) determina  invasioni caldo umide di forte entita’ e a volte periodi estremamente lunghi di siccita’.

In caso contrario, quando la linea di avanzamento dell’ITCZ si posiziona su un fronte latitudinale nella media o leggermente arretrato, la minore espansione verso nord dell’Anticiclone Subtropicale Africano lascia spazio alla normale circolazione occidentale di stampo atlantico di arrecare condizioni estive piu’ miti e meno opprimenti tramite l’affermarsi dell’Anticiclone delle Azzorre, con la possibilita’ di fresche infiltrazioni piovose oceaniche che rendono meno afoso e siccitoso il semestre caldo.

Continuando a riferirci al nostro Emisfero Boreale ( Settentrionale ), l'ITCZ fluttua verso Nord nel semestre caldo, dando origine all'avvento di Primavera ed Estate e costringendo il VORTICE POLARE, responsabile del susseguirsi di Autunno ed Inverno, a ritirarsi verso latitudini molto settentrionali, nelle zone artiche.

Nell'Emisfero Boreale l'ITCZ raggiunge il suo massimo avanzamento verso Nord nel mese di Agosto e il suo massimo arretramento verso Sud nel mese di Dicembre. Tuttavia le fluttuazioni dell'ITCZ vengono monitorate  per quanto riguarda l’Emisfero Boreale, generalmente nel semestre Aprile-Ottobre, corrispondente al periodo di massima interferenza di questo indice climatico sulle condizioni meteo climatiche del nostro Emisfero.

Un eccessivo avanzamento verso Nord di tale linea equatoriale nel semestre caldo, provoca lo spostamento del temutissimo e rovente Anticiclone Subtropicale Africano verso latitudini molto settentrionali rispetto alla norma. Come conseguenza il bacino del Mediterraneo e a volte le nazioni dell'Europa centrale e settentrionale si ritrovano in condizioni di grave surplus termico e di umidita'. Memorabile nei ricordi di tutti resta l'infernale e afosissima primavera-estate del 2003.

Qui' sotto un'illustrazione relativa alla posizione media dell'ITCZ  nel mese di Giugno e alle sue connessioni con le condizioni climatiche della nostra zona geografica di appartenenza.

POSIZIONE_ITCZ_GIUGNO

Vediamo ora le specifiche barico-atmosferiche che caratterizzano la zona di appartenenza dell’ITCZ.

La circolazione atmosferica dell’ area che identifica l’ITCZ e che va dal Tropico del Cancro all’Equatore geografico e da questo al Tropico del Capricorno è generalmente debole, tranne che nella fascia prettamente equatoriale e poco a Nord o a Sud di essa per via dell'incontro-scontro degli Alisei di opposta provenienza emisferica, mentre in tutte queste zone l'umidità e le temperature sono elevate a tutte le quote dell'atmosfera.

Questi fattori determinano un prevalente wind shear orizzontale ( gradiente di velocita’ e direzione dei venti perpendicolare al suolo ) molto debole e quindi aria pressoche' stagnante, caratterizzata da termiche elevate e forte umidita'.

Nella zona prettamente equatoriale invece, come detto sopra, si assiste ad un  aumento del wind shear orizzontale per via del rimescolamento dell'aria dovuto all'incontro degli Alisei che si scontrano in zona, provenendo dall'Emisfero Settentrionale e da quello Meridionale.

Essendo peraltro in presenza di aria molto calda e umida, che tende ad espandersi notevolmente e a invorticarsi procedendo verso l'alto, troviamo un wind shear verticale ( dal suolo verso l’alto ) molto potente, in grado di generare fortissime correnti ascensionali ( moti convettivi ), che arrivano persino a sfondare in Stratosfera, fino a oltre 20 Km dalla superficie terrestre.

I temporali a grappolo ( cluster o temporali multicella ) che si formano in queste aree sono spinti da est verso ovest e una volta giunti nell’ Oceano possono dare origine agli Uragani, come ad esempio l’Uragano Katrina che nell’Agosto del 2005 devasto’ la Louisiana.

L'ITCZ è il responsabile delle piogge provvidenziali che periodicamente bagnano e ridanno vita al Sahara meridionale.

Una  sua eventuale anomalia di posizione puo’ significare per queste zone o siccita’ estrema e carestia o pioggia abbondante e fertilita’ del suolo.

Nella seconda parte di questo argomento ci occuperemo di vedere con l’ausilio di semplici illustrazioni didattiche le dinamiche atmosferiche messe in moto dal variare stagionale della posizione dell’ITCZ.

Luciano Serangeli

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