Didattica fenomeni & parametri atmosferici
I venti reali parte prima – Venti periodici: i monsoni
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- Categoria: Didattica fenomeni & parametri atmosferici
- Pubblicato 06 Aprile 2011
- Scritto da Roberto Viccione
Lo spostamento reale di una massa d’aria può essere dovuto a fattori diversi, e il moto svolgersi in vario modo: fattori e modi di spostamento vengono utilizzati per classificare i venti così come la regione del globo dove essi spirano con maggiore frequenza, la loro periodicità, la zona dell’atmosfera dove si sviluppano, i fenomeni meteorologici che originano e le loro caratteristiche fisiche (velocità, umidità e temperatura).
Venti periodici: i monsoni.
Sono detti “periodici” i venti che, nel senso vettoriale e reale, spirano lungo una fascia nella stessa direzione e che, a intervalli regolari, cambiano il verso di provenienza. Alcuni seguono ritmi stagionali, come i monsoni, altri seguono ritmi giornalieri, come le brezze.
I monsoni sono tipici delle regioni tropicali, consistenti soprattutto in India e nel sud-est asiatico.
D’estate enormi masse d’aria fresca e umida si spostano dal mare all’interno del continente: il monsone estivo, spinto in quota dai massicci himalayani, perde l’enorme carico di umidità portando precipitazioni torrenziali.
D’inverno masse d’aria secca altrettanto consistenti si spostano dalle pianure asiatiche all’Oceano Indiano: il monsone invernale cambia radicalmente le condizioni atmosferiche e, dalla stagione caldo-umida prodotta dal monsone estivo, in pochi giorni si passa ad una stagione caldo-secca.
Non a caso la parola “monsone” deriva dall’arabo mausim = stagione.
Considerati a lungo una brezza di immense proporzioni, oggi i monsoni sono collegati alle variazioni stagionali della corrente a getto subtropicale piuttosto che ad una cella convettiva: non c’è alcuna evidenza, infatti, di una controcorrente in quota.
I monsoni sono venti forti e raggiungono anche il 17° grado Beaufort. Inoltre sono deviati dalla rotazione terrestre. Nell’emisfero sud sono quasi assenti perché mancano masse continentali con caratteristiche tali da influenzare la circolazione atmosferica.
Roberto Viccione
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