Monitoraggio ghiacci
A colpi di LASER sul Ghiaccio Marino Artico
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- Pubblicato 05 Aprile 2015
- Scritto da Ali Dorate
Al crepuscolo, i laser verdi che misurano i ghiacci polari sono facilmente visibili ad occhio nudo.
Ogni primavera, l'Operation IceBridge della NASA effettua due voli attraverso il lato nord americano del Mar Glaciale Artico, a nord della Groenlandia, Canada, e fino in Alaska, poi e di nuovo per uno sguardo al ghiaccio marino. Questa fotografia è stata acquisita dal Digital Mapping System (DMS ), con la telecamera che guarda dritta sul terreno durante uno di quei voli il 1 aprile 2015. I dati acquisiti dal DMS sono utilizzati da una vasta gamma di programmi scientifici per monitorare la variazione delle condizioni ambientali, valutare il cambiamento globale, e rispondere ai disastri naturali.
Secondo Sinead Farrell, Assistente ricercatore presso l'Earth System Science Interdisciplinary Center (ESSIC), presso l'Università del Maryland, l'immagine mostra il tipico e leggermente deformato ghiaccio marino. Piccole creste di pressione e dune di neve sono visibili in superficie. Quello che maggiormente colpisce in questa immagine però, è che è stato catturata durante le prime ore del crepuscolo. La mancanza di luce solare ha infatti fornito l'occasione per il DMS di avere un assaggio della scansione del ghiaccio marino attraverso i laser. Accanto alla DMS, nel ventre dell'aereo, l'Airborne Topographic Mapper (ATM) invia impulsi di luce laser su di uno specchio rotante e sul ghiaccio sottostante. Questa foto mostra il modello di scansione ellittica della ATM che ha inviato 94 impulsi laser in un trentesimo di secondo.
Cronometrando il viaggio di andata e ritorno degli impulsi luminosi chee rappresentano la posizione e l'altitudine del piano, gli scienziati possono determinare l'altezza della superficie del ghiaccio. Volare sullo stesso percorso ogni anno fornisce informazioni dettagliate su come è cambiata l'altezza della superficie del ghiaccio. Queste informazioni, a sua volta contribuiscono ai calcoli dello spessore del ghiaccio marino in questi settori, che gli scienziati hanno dimostrato di essere in fase di diradamento.
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